DARIO CRIPPA
Cronaca

Omicidio di Marco Magagna, l'amico: “Era un ragazzo d'oro. Non credo alla versione di Stella”

Un collega dell'impiegato alla Fma di Arese si spende a favore del 38enne ucciso dalla compagna: “Lei ci aveva già provato a fine dicembre”

Bovisio Masciago, 9 gennaio 2025 – “Marco Magagna era un ragazzo solare, educato, sempre con il sorriso stampato in bocca, gentile con tutti, e sono sicuro che chiunque lo conosceva ti dirà la stessa cosa, non perché lo dico io, ma lui era così. Un ragazzo d'oro, io ancora oggi non ci credo a quello che gli ha fatto quella donna”.

Stella Boggio
Stella Boggio

Parole forti, parole dure, parole disperate. Emergono nuovi punti di vista dall’ambiente degli amici e colleghi di lavoro di Marco Magagna, l’uomo di 38 anni ucciso la notte del sei gennaio nell’appartamento di Bovisio Masciago dalla sua compagna, la 33enne Stella Boggio.

Se ne parla alla FMA di Arese, la “Forgiatura Moderna Arese” azienda metalmeccanica specializzata nella forgiatura di acciai al carbonio, acciai legati, inox, duplex, superduplex e leghe speciali dove Marco Magagna lavorava come impiegato.

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Usa parole forti l’amico e collega che siamo riusciti a rintracciare. L’amico preferisce che i suoi nome e cognome non vengano riportati finché l’inchiesta non andrà a fondo a questa vicenda.

“Lei ci aveva già provato il 27 dicembre a uccidere Marco e lui era stato accompagnato da un altro suo amico in pronto soccorso”.

Non ne era emerso nulla.

“So che lui non l’aveva denunciato perché era troppo preso da lei”.

Era molto innamorato.

"Ed è per questo che lo ha perdonato e ha messo una pietra sopra a quello che lei aveva fatto appena pochi giorni prima”.

Si arriva alla notte della tragedia.

“La sera del 6 gennaio Marco era rimasto a casa e aveva cucinato la cena per lei e poi… è successo quello che è successo”.

Marco Magagna
guzzi bovisio omicidio Marco Magagna

Ha dei dubbi su quanto riferito da Stella Boggio ai carabinieri? Lui violento, lei che per difendersi lo ha accoltellato al petto…

“Non ci credo. Secondo me questa cosa lei l’aveva preparata per bene e non so se lo ha fatto lei da sola o se ha avuto qualche complice perché la cosa strana è che lei non aveva nemmeno una goccia di sangue addosso e nessun livido”.

Le indagini sono in corso.

“La verità sicuramente verrà fuori, lui non c’è più e non tornerà più indietro ma la giustizia verrà fatta e una persona come lei non merita essere libera. Io personalmente ho perso un amico, e un collega. Se ti ho detto queste cose su di lui è perché lo conosco da quando era un ragazzino. Anche se faccio fatica…”.