STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Mattone e veleni a Palazzo. Colombo “smarca“ il Comune. Il municipio resta parte civile

L’ex funzionario sceglie il rito abbreviato cancellando il ruolo di responsabile civile dell’ente. In ballo i risarcimenti chiesti da chi ha comprato i 24 appartamenti sotto sigilli in via Manara.

L’ex funzionario sceglie il rito abbreviato cancellando il ruolo di responsabile civile dell’ente. In ballo i risarcimenti chiesti da chi ha comprato i 24 appartamenti sotto sigilli in via Manara.

L’ex funzionario sceglie il rito abbreviato cancellando il ruolo di responsabile civile dell’ente. In ballo i risarcimenti chiesti da chi ha comprato i 24 appartamenti sotto sigilli in via Manara.

L’ex responsabile dell’ufficio tecnico Antonio Colombo vuole essere processato col rito abbreviato e questa scelta cancella il ruolo di responsabile civile del Comune chiesto dai promissari acquirenti degli appartamenti del cantiere sequestrato al coimputato costruttore Alberto Riva. Per la presunta corruzione sul mattone l’Amministrazione comunale di Usmate Velate resta quindi solo come parte civile per ottenere un risarcimento dei danni all’udienza preliminare al Tribunale di Monza nei confronti dei 10 imputati coinvolti nell’inchiesta della Procura monzese, al pari delle persone che stavano o hanno comprato i 24 appartamenti in via Manara a Usmate e si sono trovati i sigilli. Oltre a Colombo, anche gli imprenditori Galdino e Donato Magni e Antonella Cantù verranno processati col rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, la cui discussione avverrà il 10 marzo con la requisitoria del pm della Procura di Monza Carlo Cinque. Annabella e Giovanni Beretta, rispettivamente compagna e cognato di Colombo, dovrebbero patteggiare la pena dopo avere versato un risarcimento del danno, mentre non hanno chiesto riti alternativi procedendo con la discussione dell’udienza preliminare e la richiesta di non procedere con il rinvio a giudizio i restanti imputati: il “geometra di Berlusconi“ Francesco Magnano, nei cui confronti il Tribunale del Riesame di Monza ha dissequestrato lo studio dopo il rinvio della Cassazione, gli imprenditori Alberto Riva e Luigi Roncalli nonché il consulente Roberto Crestale, che non era stato raggiunto da alcuna misura cautelare. In calendario ci sono altre due udienze a marzo, il 14 e il 24, quando la gup del Tribunale di Monza Silvia Pansini potrebbe pronunciare le sentenze dei riti alternativi e gli eventuali rinvii a giudizio. In carcere a fine aprile scorso per l’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip Angela Colella erano finiti il funzionario comunale Antonio Colombo e gli imprenditori Galdino Magni e Alberto Riva, mentre agli arresti domiciliari erano andati Magnano, gli altri imprenditori Antonella Cantù, Donato Magni e Roncalli e pure Annabella e Giovanni Beretta. Con la conclusione delle indagini il pm ha fatto alleggerire tutte le misure cautelari per gli indagati, compreso Colombo che, solo dopo avere trascorso quasi quattro mesi di carcere, aveva ottenuto i domiciliari. Nessuna misura cautelare in corso anche per tutti gli altri, per ultimo anche per l’immobiliarista Alberto Riva, che era tornato agli arresti domiciliari dopo la seconda ordinanza relativa a via Manara.