STEFANIA TOTARO
Cronaca

Meda, accoltellato per strada a Capodanno da quattro giovani: “Non hanno neanche chiesto scusa”

Vittima un pakistano aggredito nel 2023. Gli indagati, tra cui tre minorenni all’epoca dei fatti, hanno chiesto la messa alla prova ma è stata respinta dal giudice

La brutale aggressione è avvenuta la notte di Capodanno del 2023 a Meda, in Brianza

La brutale aggressione è avvenuta la notte di Capodanno del 2023 a Meda, in Brianza

Meda (Monza e Brianza) – È stata respinta e rinviata di due mesi per una ulteriore osservazione la richiesta di messa alla prova fatta dai giovani accusati per la brutale aggressione di gruppo ai danni di un pakistano avvenuta a Meda la notte di Capodanno 2023. Nella violenza erano coinvolti tre minorenni e un ventenne di Cabiate. Quest’ultimo ha patteggiato concordando una pena di 4 anni e 11 mesi di reclusione, accettata dalla giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Monza Angela Colella.

All’udienza si è costituito parte civile con l’avvocato Francesco Ferreri la vittima del tentato omicidio, un pakistano di 34 anni residente a Meda, a cui il ventenne ha versato un piccolo acconto del risarcimento del danno promesso.

Dopo l’aggressione, insieme al giovane di Cambiate, erano stati arrestati dai carabinieri anche il fratello, ora diventato maggiorenne, e gli altri due minorenni di 16 e 17 anni, residenti a Seregno, che dopo l’interrogatorio di garanzia erano stati mandati in una comunità educativa e ora sono sottoposti alla misura della permanenza a casa. Quarto indagato un ragazzo ora diciottenne, residente a Seregno, collocato ancora in comunità. Per loro la Procura per i minori di Milano ha chiesto il giudizio immediato, che era stato fissato ad ottobre, ma tutti hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato, fissato davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale per i minorenni di Milano.

Allìudienza è stata presentata dagli imputati la messa alla prova ai lavori di pubblica utilità che mira ad estinguere il reato se positivamente conclusa. Ma il giudice ha rinviato a metà gennaio chiedendo ulteriori accertamenti. “Non ci è arrivata neanche una lettera di scuse”, sostiene l’avvocato di parte civile.