CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

In Brianza mancano 110 medici di famiglia. Ma solo 27 dottori scelgono di venire qui

Nonostante il reclutamento di Ats, la maggior parte ha preferito la provincia di Lecco. A Monza il quartiere Sant’Albino “dimenticato”, ma va peggio a Limbiate e Brugherio

Medico di base

Monza – Medici di famiglia, avanti piano: solo 27 aspiranti dottori hanno accettato di venire in Brianza. Ma i posti vacanti sono 110 e decine di migliaia di pazienti restano ancora senza dottore. Al bando aperto nei mesi scorsi per la copertura degli ambiti carenti hanno manifestato interesse per Ats Brianza (tra le province di Monza e Lecco) 57 medici: 4 inseriti nelle graduatorie regionali italiane, disposti a trasferirsi da una regione all’altra e 53 medici freschi di laurea, attualmente iscritti al Corso di formazione specifica di medicina generale. Nei giorni scorsi sono stati convocati da Ats e per la Brianza hanno accettato in 2 da fuori regione. Fra i corsisti i numeri per la Brianza si assottigliano: di 53 se ne sono presentati 46, 44 hanno accettato, ma 17 hanno scelto Lecco e solo 27 la Brianza.

Adesso avranno 90 giorni per insediarsi, con la possibilità di richiesta di proroga di ulteriori 60 giorni, durante i quali i dottori dovranno cercarsi l’ambulatorio o mettersi d’accordo con altri colleghi per condividerne uno, oppure rilevare quello di un collega pensionando o già a riposo. Tutto a loro spese. Sono più incentivati quando Ats e il Comune interessato si accordano per offrire un locale a un prezzo agevolato o gratuitamente.

È il caso del quartiere Sant’Albino, dove l’assessore al Welfare Egidio Riva si è impegnato a cercare dei locali per offrire ai cittadini un presidio medico, in alcuni giorni alla settimana, per dare una risposta almeno parziale alle esigenze dei cittadini del quartiere più isolato della città. "Abbiamo alcune alternative – dice Riva – che nei giorni prossimi valuteremo insieme ai responsabili di Ats".

Nel frattempo nel quartiere, raggiunge quota 547 firme la petizione rivolta ad Ats per poter colmare al più presto l’urgenza. "A breve la presenteremo", anticipa Paola Sacconi, portavoce del Comitato di quartiere. Sant’Albino conta 2.618 abitanti e 1.144 famiglie. Gli anziani (oltre i 65 anni) sono 640 (il 24,4%, una delle percentuali più alte di Monza). "I trasporti pubblici sono rari e pessimi – scrivono i promotori –, serve un’ ora per raggiungere l’ospedale nuovo e poco meno per il vecchio. L’ Ufficio provvisorio messo a disposizione da Ats all’ospedale vecchio è riferimento per tutta la Provincia e per quella di Lecco (Valsassina compresa). Alcuni utenti attestano che in alcuni casi l’attesa in questi giorni è stata di 3 ore".

A Monza mancano 12 medici. Ne sono stati assegnati sette di cui uno in zona Centro/San Gerardo, uno a Cederna, due a Regina Pacis, alcuni dei quartieri “con vincolo", cioè urgenti. Altri tre hanno accettato e andranno in altre zone a loro scelta. Sant’Albino non era considerata urgente, spiegano da Ats, perché "la dottoressa che era in servizio non aveva ancora chiesto il trasferimento al momento della mappatura del territorio". Nel resto della provincia, sono stati assegnati un medico a Besana, due nella zona Biassono/Macherio/Vedano/Sovico, due su quattro richiesti a Lissone, uno a Cesano Maderno, uno a Muggiò, quattro a Nova, uno a Varedo, uno a Villasanta, due a Giussano, uno a Seregno, due su tre richiesti ad Arcore, uno a Lesmo e due su tre a Vimercate.

Dal prospetto di Ats, fra le situazioni più gravi al momento restano Limbiate e Brugherio, dove su 6 posti vacanti nessuno ha accettato di andare, Seveso/Barlassina con 4 assenti come Desio; poco meglio a Varedo dove su 4 ne arriverà uno e Agrate/Caponago dove ne mancano 3, come a Cogliate/Lazzate/Misinto/Ceriano Laghetto.