
Nastro scanner all'ingresso del Tribunale
Monza, 29 aprile 2016 - Al Palazzo di Giustizia arrivano i metaldetector con nastro trasportatore per controllare il contenuto di borse e valigette. Ma non si sa a chi spetta prendersi carico del corso per imparare ad usarli. E si pensa addirittura di chiedere un ‘aiutino’ gratis alle guardie carcerarie che già sono abituate ad usarli. L’ennesimo paradosso sulla sicurezza va di scena al Tribunale di Monza. Dopo le proteste per le lunghe code davanti alle bussole metaldetector per l’"effetto Giardiello" - dopo la sparatoria avvenuta al Tribunale di Milano dove Claudio Giardiello si è introdotto dall’entrata riservata ai difensori portando con sè un’arma con cui ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre due - e dopo le proteste degli utenti che non possono portare dentro a Palazzo qualsiasi oggetto che suona al controllo, compresi i pc e gli oggetti personali, ma gli armadietti non sono sufficienti per tutti, il Ministero di Giustizia ha deciso di dotare gli ingressi anche del nastro trasportatore con apposito visore come negli aeroporti.
Il primo nella sede distaccata di via Vittorio Emanuele II è già stato montato e nei prossimi giorni verrà attivato anche quello in piazza Garibaldi. Ma c’è un problema: gli attuali addetti al servizio di sorveglianza non sono capaci di utilizzare il nuovo meccanismo perché ci vuole un apposito corso di formazione. Al primo problema se ne aggiugono altri: il servizio di sorveglianza predisposto dal Comune di Monza (che tra l’altro ora non si occupa più di anticipare i lavori per la Giustizia perché la patata bollente è tornata al Ministero) scade a fine anno e poi al Tribunale dovranno presisporre un’altra gara di appalto (occupandosene tra l’altro da soli i dirigenti senza alcun aiuto perché il Ministero non prevede il pagamento di consulenti) e quindi fino ad allora chi deve provvedere a far seguire al personale di sorveglianza il corso per imparare ad utilizzare il visore del metaldetector, pena il suo montaggio ma inutilizzo per i mesi a venire? Una domanda rimasta finora senza risposta. Tanto che a qualcuno è venuta l’idea di chiedere ai sorveglianti del carcere di Monza già esperti il favore di fornire due dritte in cambio di una pacca sulla spalla.