Monza – Tutto sembrava procedere per il meglio per l’arrivo della metropolitana M5 a Monza, con un iter di tavoli di confronto tra Comuni di Milano, Monza, Sesto e Cinisello, Regione Lombardia e MM, che aveva portato solo due mesi fa all’approvazione del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale), documento indispensabile per passare alla fase esecutiva.
Ora però, l’emergere di una lettera scritta a inizio agosto dal Comune di Milano e indirizzata al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, potrebbe essere l’indizio di un altro slittamento. Come paventato da tempo, il ricalcolo degli importi per il prolungamento di M5 (con 11 nuove fermate da Bignami, di cui 7 a Monza), ha determinato un notevole aumento di quasi il 40%: al miliardo e 296milioni di euro già finanziati (in base ai calcoli del 2019), Milano chiede ora di aggiungere altri 400 milioni, derivati soprattutto dal forte aumento dei costi dei materiali da costruzione.
Inoltre Palazzo Marino reclama altri due anni di tempo per “l’assunzione dell’obbligazione giuridicamente vincolante” a portare a termine il progetto, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2026. Una richiesta che di per sé non per forza significa un ritardo dell’inizio dei cantieri, previsto solo qualche mese fa ad inizio 2026 (per una durata di 7 anni), ma che comunque dà adito a cattivi pensieri.
L’associazione Hq di Monza non si fida, e chiede chiarimenti. “Palazzo Marino ancora una volta fa melina e frena: perché?”, chiedono con un comunicato. “Siamo perplessi – proseguono gli attivisti – non vorremmo che si aprisse un braccio di ferro estenuante sulla stima dei costi. Questa sembra in realtà una premessa per tirare in lungo. Per l’ennesima volta”. Poi la preoccupazione: “Non ci aspettavamo affatto poi la notizia che il Comune di Milano ha chiesto in più al ministero delle Infrastrutture altri due anni di tempo – continuano –. Una richiesta che non ha giustificazioni, considerato che il progetto definitivo è pronto, approvato e verificato da Regione Lombardia e che MM dovrebbe essere già al lavoro da mesi sulla preparazione della gara d’appalto”.
Da qui una possibile deduzione: “Non possiamo a questo punto non osservare come il Comune di Milano, che di nuovo tentenna su M5, sia invece molto attivo nel sollecitare altre gare d’appalto, progettazioni e studi di fattibilità di metropolitane urbane”. Hq cita una decina di casi di altri prolungamenti di M1, M2, M3, M4, M6 e M5 stessa in direzione opposta, chiedendosi per quale ragione ci sia questa “melina“ su Monza.