
I consiglieri regionali in visita ai lavori. Il sindaco Rossi: "Qui tutto sta funzionando molto bene". In via Europa sorgerà l’enorme capannone che ospiterà oltre ai mezzi anche l’officina e gli uffici.
Il primo tram sulla linea Milano-Seregno lo vedremo a inizio 2028. È quanto hanno raccontato i tecnici della Cmc di Ravenna, azienda che si sta occupando della realizzazione dell’opera, ai consiglieri regionali. Ieri pomeriggio, infatti, si è svolto il sopralluogo dei componenti della V commissione Infrastrutture, Trasporti e Mobilità. Una visita che ha toccato punti chiave della linea e dei cantieri in corso, da Cormano, Cusano Milanino e Paderno Dugnano, fino ad arrivare a Seregno. Qui in via Europa, la strada che segna il confine con Desio, sta sorgendo il deposito dei tram. Un’opera che, a differenza di quanto si può dire del resto della tratta, sta crescendo a tempo di record. Lì, in precedenza, c’erano un grande terreno incolto, che raggiungeva sul lato ovest anche corso Milano. L’enorme capannone non sarà soltanto un deposito dei mezzi. Al suo interno ospiterà lo spazio per il lavaggio, l’officina, gli uffici. I tram entreranno da via Europa, mentre su via Milano resterà un cancello per i mezzi pesanti. "Il cantiere qui sta funzionando molto bene – ha commentato a margine il sindaco Alberto Rossi – e non è una cosa così scontata visto quanto sta accadendo altrove. Quando mi sono insediato come sindaco, non ho avuto molti margini per intervenire sul progetto. Vado fiero di una cosa: sono riuscito a eliminare dal progetto una torre di 18 metri che avrebbe dovuto sorgere accanto al deposito". Per Seregno un nodo critico, ancora da superare. Ovvero il collegamento della metrotranvia alla città.
Secondo il progetto l’opera non si sposterà di un millimetro rispetto alle previsioni iniziali, caratteristica che aveva lasciato piuttosto perplessi i seregnesi. "Rispetto ad allora – spiega il sindaco – però c’è una novità: l’accordo con Rfi e Regione Lombardia, che ha stanziato 5 milioni per superare il problema. Originariamente doveva trattarsi di una fase 1 con la realizzazione di un camminamento protetto e di una fase 2 con la realizzazione di un nuovo sottopasso in stazione. Ora, visti i ritardi che si sono creati, crediamo sia possibile rivedere anche il nostro accordo e provvedere direttamente alla realizzazione del sottopasso". Soddisfatto del sopralluogo anche il consigliere regionale Gigi Ponti (Pd), che abita a due passi da queste zone: "Per quanto ci è stato detto il cantiere ha avuto difficoltà per la necessità di apportare modifiche progettuali, per la disponibilità di aree, per i sottoservizi e anche per mancanza di personale in alcuni casi. Ora l’impresa sta lavorando come si deve. Noi come consiglieri regionali siamo venuti proprio a toccare con mano la situazione per renderci conto delle difficoltà che ha incontrato il cantiere, guidati da Daniela Caputo, consigliere delegato alle Infrastrutture dalla Città Metropolitana di Milano che è il soggetto attuatore. L’opera per la Brianza è strategica. Non è da vedere una alternativa al trasporto veloce, non è in concorrenza col treno: è un modo diverso di spostarsi. Negli anni tanti si accorgeranno dei benefici".