CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Mezzo secolo di divani. L’appello di Bodema: "Aiutate i mobilieri"

Servono hotel e trasporti vantaggiosi per i visitatori

L’abilità dei maestri tappezzieri è alla base della produzione di Bodema L’azienda di Meda è specializzata in poltrone divani e letti imbottiti

L’abilità dei maestri tappezzieri è alla base della produzione di Bodema L’azienda di Meda è specializzata in poltrone divani e letti imbottiti

Ben 56 anni di storia aziendale e 44 di partecipazione al Salone del Mobile di Milano. Ha una lunga storia la Bodema, azienda di arredamento Made in Italy, radicata a Camnago, che produce artigianalmente divani, divani letto, poltrone e letti di qualità.

Una realtà di piccole dimensioni per attitudine e per scelta, che fin dagli esordi con Giulio De Mango (prima con il socio Giorgio Bonacina e poi come azienda di famiglia) ha saputo interpretare il design italiano nella sua accezione più profonda: progettare mobili unici, complementi che funzionano nel tempo e risuonano nel quotidiano di chi li vive. Custodita da abili maestri tappezzieri, Bodema ricorre alla tradizione manifatturiera brianzola per confezionare imbottiti e trasformabili dallo spiccato taglio sartoriale. Si esprime anche attraverso arredi e serie limitate per grandi navi da crociera, art hotel, luxury resort e SPA. Da alcuni anni in azienda sono entrati i figli Corrado e Gianluca.

"Mi ricordo da ragazzino quando seguivo papà al Salone del Mobile – racconta Corrado – nato per dare visibilità alle aziende brianzole e poi italiane. Era il tempo in cui Rosario Messina, titolare della Flou, come amministratore del Salone organizzava gli spazi. I nostri clienti russi, cinesi e americani si fermavano una settimana e lo visitavano accuratamente, soffermandosi su ogni dettaglio".

"Da anni allestiamo sempre stand grandiosi, vere cattedrali del design e dell’arredamento. Per spiegare il nostro prodotto e le peculiarità della lavorazione occorre almeno un’ora – prosegue De Mango –. Negli anni l’aumento dei prezzi di ristoranti e alberghi, fino a 500-600 euro a notte per due persone, ha contratto i tempi di permanenza a Milano. Ecco perché gli operatori del settore si fermano un giorno per il Salone e poi un altro giorno per il Fuori Salone e poi ripartono. In questo contesto diventa difficile per gli espositori, che spendono per allestimento e catalogo, presentare con cura il proprio prodotto, e la visita si riduce a una veloce panoramica a volo d’uccello".

Per le aziende familiari è una grossa sfida e un impegno economico. "All’espositore tra spazio e allestimento partecipare al Salone costa attorno agli 800/900 euro al metro quadrato, oltre alla fatica di preparare un nuovo catalogo ogni anno. Ciò sta allontanando molti dei grandi brand storici che hanno il loro show room in centro a Milano. Il rischio è di ridurre l’appeal della fiera stessa e quindi le presenze – spiega De Mango – quindi anche le aziende familiari si interrogano. La soluzione potrebbe essere dare alla fiera una cadenza biennale, come per il settore lampade e cucine. In questo modo potremmo spalmare l’investimento e l’impegno su due anni. Sarebbe più efficace preparare nuove collezioni biennali, anzicché annuali, trattandosi di beni durevoli che il pubblico sceglie e tiene anche per qualche decennio". E poi c’è la necessità di un lavoro di squadra: "I mobilieri della Brianza auspicano un supporto sistemico del territorio in termini di vantaggi sui prezzi di ristorazione, alloggi e trasporti per chi frequenta la fiera, così da riportare il clima di accoglienza che favorisce il racconto del Made in Italy".

C.B.