CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Micaela e i suoi amici: "Ora si sono accorti di noi. Finalmente un aiuto"

Il progetto è stato collaudato ieri dai ragazzi della cooperativa l’Iride di Monza "Per la prima volta abbiamo visitato le stanze della regina. La spiegazione è stata molto bella".

Il progetto è stato collaudato ieri dai ragazzi della cooperativa l’Iride di Monza "Per la prima volta abbiamo visitato le stanze della regina. La spiegazione è stata molto bella".

Il progetto è stato collaudato ieri dai ragazzi della cooperativa l’Iride di Monza "Per la prima volta abbiamo visitato le stanze della regina. La spiegazione è stata molto bella".

"Sono davvero contenta di questa iniziativa – racconta Micaela, utente del centro diurno della cooperativa l’Iride di Monza – finalmente si accorgono di noi. Chi non conosce il mondo della disabilità, pensa che disabili siano solo quelli in carrozzina, invece ci siamo anche noi con disabilità cognitiva. Per la prima volta ho visitato le stanze della regina, la sala della pendola e il salone delle feste. La spiegazione è stata molto bella".

Così, nella sua semplicità e leggerezza Micaela ci racconta la Villa Reale vista con gli occhi di chi ha bisogno di un aiuto in più per studiare la storia, ma non per questo l’apprezza meno. "Museo per tutti – sottolinea Veronica Cicalò, coordinatrice del progetto per L’Abilità – lavora soprattutto sul linguaggio che stimola la memorizzazione e la collocazione nel tempo e nello spazio". La guida spiega cosa è successo in Villa, anche nei passaggi più difficili: il regicidio di Umberto I, il problema di dover conservarne il corpo nel ghiaccio fino all’arrivo di Vittorio Emanuele lll. "Andiamo oltre la disabilità – racconta – facendo percepire che qui è morto il re d’Italia, un evento della grande storia d’Italia, e poi spieghiamo che doveva arrivare un figlio, episodio della piccola storia familiare". A collaudare il progetto “Un museo per tutti“, i ragazzi della cooperativa l’Iride di Monza che reagiscono alle spiegazioni. Veronica li introduce nella sala da ballo, chiedendo loro dove si trovassero gli orchestrali. Alzando gli occhi all’insù si vede una balconata: "Lì stava l’orchestra – racconta – così la musica si diffondeva in tutta la sala e lo spazio al piano terra era libero per le danze". Racconta poi la vita di corte, i ricevimenti, occasioni eleganti non solo per fare festa, ma per incontrare i regnanti d’Europa e concludere accordi politici.

I ragazzi portano la loro realtà: "Era un modo strano per fare vacanza", commenta Andrea. E la guida spiega che le vacanze al mare e in montagna sono venute molto tempo dopo. La guida fa osservare i colori e i tessuti della tappezzeria nella sala della pendola, spiegando poi che gli arredi non sono originali ma lasciano immaginare come poteva essere la Villa al tempo di Umberto e Margherita. Veronica Calò ha studiato per diversi mesi la storia della Villa Reale e ora è pronta per formare le guide che lavorano in Villa, in modo che quando nei gruppi di visita si trovano disabili cognitivi, gli esperti abbiano gli strumenti per rivolgersi anche a loro.

"Abbattere lo stigma dell’inacessibilità cognitiva del patrimonio storico artistico e restituire musei e luoghi di cultura ai cittadini con disabilità intellettiva – dice Carlo Riva, direttore de L’Abilità onlus e ideatore del Museo per tutti – significa offrire loro uno spazio da vivere, dove imparare e divertirsi senza provare senso di inadeguatezza".

Il Fondo professor Alfonso Riva, come racconta Franco Vimercati, ex frisino, maturità 1982, nasce dal desiderio di onorare la memoria di un docente che ha dedicato tutta la vita alla cultura e all’educazione. "Sostenere il progetto “Villa Reale diventa museo per tutti“ rappresenta per noi il naturale proseguimento del suo insegnamento: rendere la conoscenza accessibile e creare opportunità di crescita per la comunità".

C.B.