STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, accusato di molestie dalla fidanzata di un paziente: medico assolto in Appello

Il fatto denunciato mentre il dottore era di guardia al pronto soccorso della clinica Zucchi. Era stato condannato a 20 mesi di reclusione per violenza sessuale

Medici e infermieri in una clinica (Foto archivio)

Medici e infermieri in una clinica (Foto archivio)

Monza, 8 Aprile 2025 - Condannato dal Tribunale di Monza per una mano sul sedere a una ventenne che aveva accompagnato al pronto soccorso il suo fidanzato, è stato assolto in appello.

Per questo episodio, denunciato nel 2019, a un medico chirurgo 40enne di origine albanese, G.R., difeso dall'avvocato Ivan Colciago, erano stati inflitti 20 mesi di reclusione per violenza sessuale. L'imputato, incensurato, aveva ottenuto dai giudici la pena sospesa e la non menzione della condanna sul certificato penale.

Scenario dell'accusa la clinica Zucchi dove il dottore allora prestava servizio come medico di turno. Secondo la ricostruzione della Procura di Monza, che aveva chiesto la condanna a 14 mesi di reclusione, la ragazza aveva accompagnato al pronto soccorso il fidanzato che aveva mal di gola e a cui era stata messa una flebo.

Nell'attesa la giovane aveva chiesto al medico dove potesse andare a fumare e lui l'aveva accompagnata in una stanza, dove chiacchierando le aveva sfiorato il piercing all'ombelico. Tornando indietro, questa la denuncia della ventenne, il dottore sulle scale l'aveva palpeggiata.

La giovane aveva raccontato l'episodio al fidanzato e, prima di lasciare il pronto soccorso, erano andati dal dottore insultandolo e chiedendogli di scusarsi e registrando la conversazione in cui lui negava.

Era partita la denuncia da parte della giovane, che non si è costituita al processo per ottenere un risarcimento dei danni ma si è presentata in aula dove ha confermato tutte le accuse, così come l'allora fidanzato. L'imputato ha sostenuto che la ragazza era stata sorpresa mentre fumava ed invitata ad allontanarsi e che la circostanza da lei raccontata della stanza dove lui l'avrebbe accompagnata a fumare non poteva essere vera perché in clinica non esiste nessun posto autorizzato. Il medico ha anche negato di avere avuto la discussione con la giovane e il fidanzato, disconoscendo la registrazione.