
di Alessandro Crisafulli
Hanno rotto il silenzio. E, denunciano, "indifferenza". Le molestie tra i banchi, tra i corridoi, tra gli ambienti scolastici tutti. Reali e virtuali. E’ questo il tema caldo, all’interno del liceo Majorana di Desio. Un tema quanto mai sentito e tangibile: dopo che la lista di studenti "MajoConfronto" ha chiesto di istituire un referente anti-molestie a scuola, cioè una specie di tutor che raccolga e valuti le segnalazioni delle vittime, anche la lista "AlterMajo" ha messo il carico sul problema. Chiedendo la creazione di un vero e proprio "Codice Anti-molestie".
Ma di che tipo di molestie si tratta? Gli studenti non sembrano aver paura di parlare, di sfogarsi, anche se le vicende sono delicate. "Ci sono stati riportati più casi – racconta chi, tra gli studenti più grandi, ha cercato di raccogliere le segnalazioni -. L’elemento comune è che il problema è stato sottovalutato da chi dovrebbe intervenire, senza nessun provvedimento nei confronti dei molestatori". Alcuni parlano di foto. Di un caso, gli anni scorsi, di palpeggiamenti. Di ingressi abusivi nelle stanze delle ragazze, in gita. Oltre lo scherzo. Oltre la ragazzata.
"E’ un problema complesso – sottolineano i giovani della lista AlterMajo – per il quale abbiamo raccolto diverse testimonianze. Noi assistiamo personalmente a diversi episodi di molestie verbali mentre, come Collettivo, dalla primavera del 2022 abbiamo raccolto, sia di persona che sulla nostra pagina Instagram, una serie di segnalazioni di molestie spesso più gravi perché persino reiterate sui social. Ad esempio, la richiesta ossessiva di foto intime".
Un fenomeno serio, quanto mai diffuso tra nel nuove generazioni. "Il problema maggiore della nostra scuola é che questa condotta é ormai normalizzata – proseguono gli studenti - é comune assistere ad episodi di questo tipo ed é molto raro che vengano denunciati e, nel momento in cui una vittima decide di parlarne agli adulti presenti nella scuola, l’esperienza di questa persona viene sminuita o non viene addirittura ascoltata".
Un j’accuse forte. Che merita risposte. E azioni. "Il motivo di questo silenzio é dovuto in parte alla mancanza di attenzione che viene data a questa faccenda, senza nessuna indicazione a chi rivolgersi – proseguono -. Una persona che subisce una molestia, in un ambiente in cui é normalizzato, non é aiutata a denunciare l’accaduto ma piuttosto a tenerlo per sé alimentando il circolo vizioso". Da qui, la proposta: "Un codice antimolestie e un organo composto da professori in grado di supportare psicologicamente lo studente ed accompagnarlo per affrontare il problema. Il Codice sarebbe di per sé segnale che comunica che la scuola c’è ed é pronta ad aiutarti". Ma gli studenti, con grande maturità, vanno ancora più a fondo: "La ragione prima della molestie é dovuta ad una scarsa educazione sessuale e all’affettività, che porta alcuni a credere che un fischio, un complimento fatto in corridoio, una toccatina…possano essere apprezzate dalla vittima".