
Il team "TriamiTu" con "Vincenzina", la Fiat 127 con cui proveranno ad arrivare in Mongolia
MUGGIÒ – Vincenzina è pronta, loro quasi. Lei è una Fiat 127 del 1979, loro 3 trentenni brianzoli e milanesi che a bordo dell’auto si lanceranno nel Mongol Rally, quasi 13mila chilometri in un mese e mezzo, da Milano a Ulaanbaatar, capitale della Mongolia, attraverso 16 Paesi tra Europa e Asia. La partenza è fissata per il 12 luglio, arrivo previsto il 24 agosto. Un viaggio carico d’avventura, la concretizzazione di un sogno un po’ folle che ha una finalità benefica: raccogliere fondi a sostegno di due organizzazioni, l’inglese Cool Earth, che si occupa di proteggere la Foresta Amazzonica, e l’italiana Un Mondo di Amici, una onlus di Grosseto che supporta un ospedale pediatrico in Congo. Tra i protagonisti dell’impresa ci sarà il muggiorese Carlo Sucameli, 33enne ingegnere aeronautico con un dottorato di ricerca in dirittura d’arrivo all’Università tecnica di Monaco.
Con lui gli amici Andrea Tarantino e Fabio Dell’Acqua, entrambi 34 anni e di Milano, il primo lavora in un’azienda nel settore delle energie rinnovabili, il secondo fa il contabile in una ditta di vernici. Assieme hanno dato vita a un team battezzato “TiramiTu“: con questo nome prenderanno parte al rally non competitivo che si snoderà per 12mila e 700 chilometri, toccando "alcune zone impegnative", come le chiama Carlo, tipo la cosiddetta “Porta dell’Inferno“ in Turkmenistan, un cratere che brucia costantemente da decenni in un deserto. "Avevamo da tempo il sogno di fare il Mongol Rally, da quando ne abbiamo scoperto l’esistenza 7 anni fa - racconta Sucameli -. Serviva mettere insieme tanti pezzi: costi, ferie in contemporanea. Quest’anno i pianeti si sono allineati e così partiamo. Il rally consiste nel guidare trabiccoli fino in Mongolia. Non c’è un itinerario fisso, hai completa libertà di manovra. Quest’anno, a causa della guerra che coinvolge la Russia, l’evento finirà ufficialmente in Kazakistan, ma noi continueremo fino in Mongolia". Non mancheranno le zone “calde“. "È dal 2019 che il rally non veniva fatto, prima per il Covid poi per la guerra tra Russia e Ucraina - spiega il 33enne di Muggiò -. Gli organizzatori suggeriscono di prendere un traghetto in Azerbaijan, ma noi vorremmo passare per Iran e Russia, vogliamo guidare dall’inizio alla fine. Partiremo da Milano o dalla Brianza, probabilmente il 12 luglio, perché il 14 ci sarà la partenza ufficiale dell’evento da Praga. L’itinerario passerà per Est Europa, Turchia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Kazakistan, Russia e Mongolia. Vorremmo arrivare a Ulaanbaatar il 24 agosto, quindi fare il viaggio in 45 giorni". E Vincenzina? "La 127 è arrivata per caso - dice Sucameli -: cercavamo una macchina un po’ ridicola, di solito gli italiani il rally lo fanno con la Panda, noi abbiamo deciso di far qualcosa di ancor più ridicolo, e quindi abbiamo pensato alla 127. È targata Vicenza e così è diventata Vincenzina. Tutto in chiave molto goliardica. L’auto ha 45 anni, l’abbiamo acquistata da Carmelo, un signore siciliano che la teneva come una figlia. Quando l’abbiamo vista ce ne siamo innamorati. È tenuta benissimo, ma in questi mesi abbiamo fatto un sacco di lavori per renderla robusta, dovendo attraversare zone dove non ci sono nemmeno le strade.
Questo weekend faremo l’ultimo test con l’auto a pieno carico". Il team ha un profilo Facebook e uno su Instagram, dove si possono trovare le indicazioni su come donare.