ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Monza, idee per dare un futuro agli edifici abbandonati

Bando per progetti di recupero per l’ex Agenzia delle Entrate, il carcere. la palazzina Autobianchi, l’immobile di via Arienti 21 e la tettoia Gavazzi.

di Alessandro Crisafulli

Da “città fantasma“, con i tanti, troppi, edifici abbandonati al degrado, a una nuova Desio, che si sviluppi dal punto di vista economico, sociale e culturale. L’Amministrazione comunale ci riprova. Dopo tanti tentativi a vuoto degli ultimi anni. Lo fa con un nuovo bando per raccogliere proposte concrete per la riqualificazione di alcuni degli edifici deserti sul territorio: l’ex Agenzia delle Entrate di via Gramsci, l’ex carcere di via Santa Liberata, l’ex palazzina Autobianchi di via Lombardia, l’immobile di via Arienti 21 e l’ex tettoia Gavazzi di via Carducci. "E’ nell’interesse dell’Amministrazione valorizzare i beni di proprietà comunale e garantirne un utilizzo conforme alle relative caratteristiche - spiega il Sindaco Roberto Corti -. Gli immobili devono essere gestiti in modo da produrre un valore aggiunto alla comunità desiana, con l’intento di attivare processi di sviluppo economico, sociale e culturale della città".

Raccogliere soluzioni tecniche e gestionali per l’utilizzo degli immobili sfitti di proprietà comunale, dunque, questo lo scopo dell’avviso pubblico. "Il bando si prefigge di raccogliere manifestazioni di interesse per il recupero e il riutilizzo di 5 lotti di immobili - prosegue il primo cittadino -. In questi anni alcuni soggetti potenzialmente interessati si sono offerti di gestire questi beni, di qui la decisione di redigere un avviso pubblico che consentisse di presentare progetti ad hoc".

L’Amministrazione si impegnerà poi a valutare le proposte che saranno presentate, sia alla luce della conformità delle stesse alle caratteristiche del bene, alla sua conservazione e valorizzazione, sia in relazione al valore aggiunto che l’attività svolta, mediante l’utilizzo degli spazi, produrrebbe in termini economici e sociali. "Il progetto deve essere propedeutico al riutilizzo, siamo anche disposti a valutare eventuali variazioni urbanistiche", aggiunge Corti, in modo da facilitare in qualche modo il concretizzarsi delle proposte. Tre degli immobili sono anche sottoposti a vincolo storico, artistico, architettonico eo paesaggistico. Agli interessati si richiede di presentare un progetto gestionale, relativo all’attività che l’operatore intende svolgere all’interno dell’edificio, e di un progetto tecnico-finanziario, riguardante i lavori di recupero dell’immobile e una indicazione di massima circa i conseguenti oneri economici. L’offerta può essere presentata fino al 25 luglio. Negli anni scorsi, tra i vari immobili in questione, sono arrivate diverse idee e proposte, ma nessuna di esse di è mai nemmeno avvicinata ad essere realizzata, tra ristoranti, spazi per un mercato agricolo, uno spazio per le startup, un museo. La speranza è che gli “ecomostri“, molti dei quali in pieno centro, possano trovare nuova vita.