FABIO LOMBARDI
Cronaca

Monza zona rossa, "Botteghe e negozi aperti ma non arrivano i clienti"

Decine di telefonate e richieste di chiarimenti alla sede di Confartigianato. "L’impossibilità di spostarsi fra Comuni penalizza molto le nostre attività"

di Fabio Lombardi

I negozi e le boteghe artigiane aperte. Ma i clienti non possono raggiungerli. Un problema non da poco. Stiamo ricevendo decine di telefonate e mail da parte di imprese regolarmente aperte, come da Dpcm, ma impossibilitate a ricevere clienti. A cui si sommano quelle di possibili clienti, che a partire da oggi fino al almeno a 2 settimane, si domandano se lo spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, dovuto a situazioni di necessità per raggiungere gli esercizi al quale è concessa la prosecuzione dell’attività sarà possibile", spiegano dalla sede monzese di Apa Confartigianato. Nell’occhio del ciclone parrucchieri e barbieri, ma anche carrozzieri, gommisti, orafi, falegnami, ottici. "Siamo alle prese con l’interpretazione dell’ultimo Dpcm - spiega il segretario generale di Apa Confartigianato, Enrico Brambilla -. Premettiamo che è nostro interesse collaborare con le autorità preposte per uscire dalla situazione di emergenza e quindi raccomandiamo a tutti di spostarsi esclusivamente per ragioni di necessità. Ciò detto, però, ci sono delle attività aperte e ci si pone il tema del loro raggiungimento da parte dei clienti. Secondo una interpretazione restrittiva del Dpcm non è possibile raggiungere i laboratori e i negozi artigiani al di fuori del proprio comune di residenza". Un problema già emerso negli ultimi giorni per capire quali possano essere gli spostamenti considerati indispensabili.

"Noi non condividiamo questa interpretazione. Perché? Semplice: ogni servizio artigiano è un servizio differente rispetto a quello che altri svolgono. Tra artigiano e cliente c’è un rapporto fiduciario che non può essere ignorato", ha spiegato Brambilla che precisa: "Tuttavia in questo momento facciamo presente che questa nostra interpretazione non viene consentita dalle prefetture locali, compresa quella di Monza. Noi ci auguriamo che al più presto si esca da questa situazione di incertezza e prevalga la ragionevolezza, per cui se ad una attività è consentito rimanere aperta sia consentita anche quella di ricevere i propri tradizionali clienti. Sappiamo che già comunque l’afflusso è notevolmente calato: far venir meno anche i clienti sarebbe un colpo molto duro".

"Ci rivolgiamo - conclude Brambilla - alle nostre imprese: in questo momento non possiamo naturalmente spingere al contravvenire quello che le Prefetture stanno indicando, però se vi dovessero esserci dei casi che ci vorrete segnalare fatecelo sapere e noi non mancheremo a fornirvi tutta l’assistenza necessaria, eventualmente anche sul piano legale".