ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Moo-Lab, il nido speciale di Martina dove far crescere genitori e bimbi

Obiettivo del centro sviluppare le attitudini individuali dei piccoli e insegnare a essere mamma e papà

di Alessandro Crisafulli

Ha studiato da psicologa. Ha intrapreso il percorso da educatrice. Ha esplorato nuovi mondi, come l’Australia. Poi è diventata mamma, di due bambini. Quindi, ha messo insieme tutti i tasselli e ha costruito il suo puzzle-sogno. Aprendo un “centro di ricerca educativa“ per l’infanzia, unico sul territorio, che possa rappresentare un punto di riferimento per mamme e papà dal momento del parto ai 10 anni del piccolo. Con un modello educativo innovativo, "dove cercheremo di fare l’opposto di quanto viene fatto negli asili pubblici, dove purtroppo ci sono molti problemi", spiega Martina Iannello, 28 anni, che alla Valera di Varedo ha aperto la sua creatura: Moo-Lab.

"Negli asili pubblici ci sono carenze allucinanti - racconta Martina – a partire dal numero eccessivo di bambini, che non ti permette un approccio personalizzato, di rispondere ai bisogni e coltivare i talenti specifici di ognuno. Tutto avviene quindi in maniera standardizzata e alla fine, detto sempre con rispetto, si trasforma l’asilo in un parcheggio per bambini".

Per questo ha creato un micro-nido da 10 posti, per bambini da 0 a 3 anni, che è una delle funzioni principali di Moo-Lab: "Bisogna favorire la loro creatività, la loro fantasia, facendoli imparare in un ambiente stimolante e sereno, anche competenze digitali, linguistiche, motorie". Il modello base utilizzato è definito “Reggio Emilia Approach“: i bambini sono costruttori attivi delle proprie conoscenze, guidati dai propri interessi; la conoscenza di sé e del mondo avviene e passa attraverso le relazioni con gli altri; i piccoli sono comunicatori perchè posseggono “100 linguaggi“; gli adulti sono aiutanti e guide nel processo di apprendimento. "Facciamo tante attività creative e abbiamo attivato diverse sinergie – dice Martina – ad esempio con il Centro Remida di Torino, dove andiamo a ritirare materiali di scarto, igienizzati, come bobine, spugne, bastoncini, che qui riutilizziamo. Ecologico ma anche utile a far superare il concetto di “inutile“ e “rifiuto“". Lo staff è composto oltre che da due educatrici che affiancano la titolare, anche da due specialiste, la psicologa Francesca Turatti e la pedagogista Alice Villa. "Ma stiamo attivando delle convenzioni anche con ostetriche, logopedisti e altre figure. Fare il genitore è un lavoro complesso. Bisogna imparere a farlo. Spesso mamme e papà vanno nel panico, di fronte agli imprevisti".

"Vogliamo che Moo-Lab diventi una sorta di centro di informazione ed educazione genitoriale a partire anche dal come partorire meglio, fino alle altre fasi di crescita del bimbo". Tutto ciò che lei, dopo lo studio, sta sperimentando con Matilde e Leonardo, insieme al marito Marco, che poi ha realizzato i disegni e i sogni della moglie.