REDAZIONE MONZA BRIANZA

Monza: addio a Erminio Ferranti, re della cronaca

È morto il geniale e romantico fotoreporter del “Il Giorno”. Indimenticabile lo scoop di Enzo Tortora in carcere o gli scatti della tragedia a Monza di Ronnie Peterson

Erminio Ferranti

Monza, 8 ottobre 2019 - Dal suo obiettivo è passata la storia di Monza.  Enzo Tortora rinchiuso in carcere nel 1983, ancora in bianco e nero, le mani tese fuori dalle sbarre: uno scatto più forte di una denuncia, quello arrivato sulle prime pagine della cronaca.E poi il glamour  dei balli delle debuttanti in Villa Reale, o ancora i successi e le sconfitte delle Ferrari all’Autodromo. Perché Erminio Ferranti era il re dell’Autodromo, ma anche di più. Era l’uomo capace di aprire tutte le porte, di strappare uno scatto complice alla massaia così come al politico di turno, inaccessibile per tutti, tranne che per lui. Erminio, 81 anni, ormai ritiratosi in pensione, è morto oggi dopo una lunga malattia.

Per noi giornalisti era lui il re della cronaca. Quello che arrivava primo sul posto e che ti passava la notizia. Camicie di seta sgargianti che solo lui poteva permettersi il lusso d’indossare, la Muratti sempre accesa, il baffo bianco e l’occhio azzurro nascosto dietro all’obiettivo della sua inseparabile Canon. Il primo ad avere il telefonino in macchina. Il dito svelto, sempre pronto a premere il “grilletto”. Come in quel maledetto Gran premio d’Italia del 1978 quando morì Ronnie Peterson. L’unico ad avere gli scatti dell’incidente, una foto che fece il giro del mondo.

Animo buono e geniale. Brillante e generoso come solo lui poteva e sapeva essere. Disinteressato. Famose le sue “zingarate”: era capace di portare tutta la redazione al ristorante, prendere il microfono e intonare un ritornello melodico. La passione per il lago, con la barchetta ormeggiata a Bellagio, un amore che lo ha promosso sul campo come “ammiraglio”, con la sua “capitana”, la moglie Nuccia. E le scorribande in Ferrari, la gag malandrina, le barzellette, la grande umanità e la simpatia che hanno fatto di Erminio Ferranti l’ultimo dei fotografi romantici. Nel 2009 il Comune gli ha tributato il San Giovanni d’oro, massima benemerenza cittadina, «per la passione, l’amore, l’impegno e la professionalità con cui ha saputo immortalare non solo le grandi competizioni dell’autodromo, ma la città di Monza tutta». Noi, che nella redazione di Monza abbiamo lavorato con lui per tanti anni, lo ricorderemo com’era allora. Buon viaggio, zio Ermi.