ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

La morte di Luca Laurin lascia un dolore immenso, gli amici del Cai: “Mancherà a tutti noi”

Il ricordo di chi condivideva con l’ingegnere di 42 anni la passione per le escursioni in quota. "Era una persona speciale, sempre disponibile. E non è una frase di circostanza"

Luca Laurin morto sotto una valanga in Svizzera

“Una notizia sconvolgente che ci tocca da vicino". Un post telegrafico, che nasconde il dolore degli amici della sezione lissonese del Cai che condividevano con Luca Laurin l’amore per la montagna. Quella stessa montagna che ha tradito Luca. Lui che conosceva bene i segreti e i pericoli in quota. Lui che insieme al fratello Andrea aveva collezionato grandi scalate.

Luca era animato da una grande passione, che negli ultimi anni stava trasmettendo anche alla figlia e ai tanti bambini e ragazzi che frequentavano la parete di arrampicata che gestiva, dentro una palestra scolastica di Lissone, la città dove viveva. Ma il fato, e soprattutto la valanga che l’ha colpito giovedì, hanno spezzato questa sua passione, che ormai faceva rima con missione.

Una tragedia che ha sconvolto Lissone, dove era piuttosto conosciuto. Soprattutto all’interno della sezione del Club alpino italiano, di cui era una colonna da parecchio tempo: "Una persona speciale, ma veramente, non è una frase di circostanza in queste tristi situazioni – sottolinea Mariarosa Colzani, ex presidente della Sezione, che fatica a trattenere incredulità e profondo dolore per quanto successo –. Fa parte del gruppo da parecchi anni, ma soprattutto negli ultimi tre è stato veramente di grande aiuto per la presidenza e il direttivo, in particolare come uno dei gestori della parete di arrampicata che il Comune ha realizzato in una palestra scolastica".

Una struttura utile a coltivare e diffondere l’adrenalina per le scalate anche nei più piccoli: quasi dieci metri, nella scuola Buonarroti di via dei Platani, con salite accattivanti. "Luca arrivava tutte le volte con la sua bicicletta, apriva la palestra ed era pronto a fare il suo – prosegue Colzani –. È stato molto bravo e con quella parete abbiamo potuto garantire un importante ricambio generazionale alla nostra sezione. Portava anche la sua bambina. Era veramente sempre presente, disponibile, una persona generosa che ci mancherà tantissimo".

Ingegnere alla St Microelectronics di Agrate Brianza, era un habitué delle cime più alte e innevate: "Insieme al fratello Andrea ha fatto delle scalate molto importanti, un forte alpinista, un grande scalatore, non meritava di morire così giovane".

La notizia è arrivata anche alla sindaca Laura Borella – "Le mie condoglianze e quelle di tutta l’amministrazione comunale alla famiglia di Luca Laurin – il suo commento –. Tutta la comunità lissonese si stringe alla moglie e alla figlia in questo triste e doloroso momento. Luca non era solo un grande alpinista e un grande scalatore, ma anche un bravissimo istruttore nella scuola Buonarroti, dove mancherà tantissimo a tutti". Oltre alla montagna amava anche il mare, spesso con la tavola da surf sotto i piedi.