In tre avevano atteso il segnale di start per cimentarsi nel cosiddetto “sparo“, accelerando al massimo nella gara motociclistica clandestina di velocità e destrezza a chi arrivava primo alla fine di via Friuli, nella zona industriale di Biassono.
Ma quella domenica pomeriggio del 12 marzo 2023 il raduno per celebrare i 100 giorni dalla maturità era finito con la morte del sedicenne monzese Cristian Donzello. Il ragazzo in sella alla sua Enduro 125 aveva centrato una Polo guidata da un ventunenne che stava cercando parcheggio per assistere alla manifestazione di appassionati delle due ruote.
Una vicenda per cui ora è stata chiusa l’inchiesta con sei imputati. La Procura di Monza ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di quattro giovani, a cui vanno aggiunti altri due ragazzi non ancora diciottenni all’epoca del fatto, per i quali procede la Procura per i minorenni di Milano.
Le ipotesi di reato sono omicidio stradale per l’automobilista, residente a Seregno, mentre agli altri è contestato l’articolo 9 bis del Codice della strada secondo cui "chiunque organizza, promuove, dirige o comunque agevola una competizione sportiva in velocità con veicoli a motore senza esserne autorizzato è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 25mila a 100mila euro".
"La stessa pena – prosegue il Codice della strada – si applica a chiunque prende parte alla competizione non autorizzata. Se dallo svolgimento della competizione deriva, comunque, la morte di una o più persone, si applica la pena della reclusione da sei a dodici anni, aumentata fino ad un anno se le manifestazioni sono organizzate a fine di lucro o al fine di esercitare o di consentire scommesse clandestine, ovvero se alla competizione partecipano minori di anni diciotto".
Questi giovanissimi rischiano quindi una pena fino a 13 anni di reclusione. Sono A.T., di Biassono, che avrebbe organizzato l’evento e predisposto una locandina poi fatta girare su Instagram anche da C.T, di Desio, e da un minorenne, oltre agli altri due che hanno partecipato allo “sparo“ in sella alle loro 125: si tratterebbe di R.C., residente a Casatenovo nel Lecchese, e di un altro minore.
Uno di loro aveva subito ferite per sette giorni di prognosi.
Secondo la ricostruzione della dinamica dell’incidente stradale l’automobilista, arrivato in via Friuli direzione via Misericordia, con l’obiettivo di parcheggiare nell’area laterale sul lato sinistro della carreggiata, avrebbe occupato la corsia opposta non accorgendosi che dall’altro lato stavano sopraggiungendo a tutta velocità i contendenti della gara clandestina.
Ora gli imputati hanno un termine per difendersi in vista della richiesta di rinvio a giudizio.