Lissone (Monza) - Sarebbe stata una grave aritmia cardiaca senza correlazione con la vaccinazione a stroncare Giorgio Paganelli, 52enne ingegnere di Lecco, morto nel maggio scorso a poche ore dal vaccino anti Covid-19.
A renderlo noto, su Facebook, è stato sui fratello Luigi, avvocato di Lissone che, dopo aver presentato denuncia ai carabinieri, ha ricevuto nelle scorse ore l'esito dell'autopsia sul corpo del fratello.
"Avevo promesso notizie sull'autopsia di mio fratello, una volta avuti gli esiti", ha scritto nella serata di venerdì 17 settembre Luigi Paganelli sul suo profilo Facebook. "Eccoci: si conferma il decesso per crisi cardiaca di natura 'elettrica': una grave aritmia improvvisa e rapida, senza tracce negli organi della vittima. Non risultano segni di infarto, embolia, coaguli, trombi o altro né alcuna traccia di qualcosa che sia riconducibile al vaccino". Paganelli poi aggiunge: "In termini medici, quindi, non si può affermare che la crisi sia stata determinata da quello: aggiungo io che, allo stato delle conoscenze mediche, non si può nemmeno escluderlo". "Di fatto, se questa vicenda epidemica può assomigliare in qualcosa a una guerra, allora magari tra qualche anno si scoprirà che Giorgio é stato un 'caduto sul campo'".
"Oggi, però, egli va annoverato tra le vittime di fatalità coincidenti ma non connesse al vaccino: portato via da qualcosa di molto simile a quanto capitò al calciatore Eriksen durante la partita della nazionale danese agli Europei. Con questa informativa pubblica (promessa nel momento di massima criticità e quindi "dovuta") smetteremo di parlare di Giorgio per motivi di cronaca e lo ricordemo tutti per l'enorme vuoto, che la sua dipartita ha aperto in chi lo amava ed apprezzava. Arrivederci, fratello mio...", ne rinnova il ricordo l'avvocato Paganelli.