GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

Moschea, la Lega chiede chiarezza

Continua il viavai allo stabile di via Milano. Trezzi: "Mettere mano al Pgt per un uso diverso dell’immobile"

di Gualfrido Galimberti

Troppo silenzio sulla "vicenda moschea", la Lega riaccende i riflettori e chiede al sindaco Alberto Rossi di prendere posizione per fare valere le decisioni dell’amministrazione comunale. "E’ passato esattamente un anno – spiega Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega – da quando il Tar Lombardia ha condannato il Comune di Seregno nella controversia con l’associazione Anasr per quanto riguarda lo stabile di via Milano, adibito a non si sa bene quale attività produttiva. Questa, almeno, è la destinazione per il nostro Pgt. Molti cittadini lamentano un costante viavai di persone che ogni giorno frequentano quegli spazi. Noi abbiamo avuto modo di evidenziare più volte che abbiamo assistito a scene di persone in strada che chiedevano indicazioni per la moschea".

In sede giudiziaria la vicenda aveva però preso un’altra piega: il giudice, basandosi sulle relazioni di alcuni sopralluoghi effettuati dalla Polizia locale, aveva evidenziato che non è dimostrata l’attività di culto in quegli spazi e che, comunque, non c’è nessuna legge che vieta di piegare in determinati luoghi: nemmeno in locali destinati alla cultura o in ambito lavorativo.

La Lega, tuttavia, non si arrende: "Come già sollevato in tempi non sospetti il fatto di poter utilizzare uno spazio con tutt’altra destinazione d’uso a fini religiosi implica un intervento sanzionatorio da parte della Pubblica amministrazione a tutti i livelli". Trezzi, in ogni caso, al di là delle decisioni del Tar, ha molto da ridire sull’atteggiamento del sindaco: "Perché non è stata impugnata la sentenza così come normalmente avviene quando il Comune ritiene di dover fare valere le sue ragioni? A che punto siamo con questa vicenda? Perché nello stesso comparto si può permettere di violare la legge, quando molti vorrebbero ampliare la propria attività e il Comune di Seregno lo nega?". Secondo la Lega restano due cose da fare: non fare cadere la "vicenda moschea" nel dimenticatoio e mettere mano al più presto alla variante generale al Pgt (Piano di governo del territorio) pensando a una diversa destinazione d’uso degli immobili.