
Una foto felice di Francesca Fumagalli (dal profilo Fb)
Arcore (Monza e Brianza), 14 Aprile 2025 – "Sono quattro anni che chiudo gli occhi e mi vedo davanti questa scena. La strada era libera e io la facevo spesso, sono di Arcore e sapevo che all'altezza del benzinaio iniziava il paese e quindi ho rallentato. Dall'altro lato arrivava l'auto. Il conducente ha messo la freccia e avrebbe potuto svoltare mille volte, ma l'ha fatto proprio mentre io mi sono deciso a passare".
A parlare è Andrea Brambilla, 40enne commerciante ambulante che l'8 maggio del 2021 era alla guida della motocicletta Bmw del fratello e trasportava la moglie Francesca Fumagalli, 31 anni, di Casatenovo, operatrice sanitaria e madre dei suoi due figli piccoli quando in via San Martino ad Arcore si è scontrato contro una Fiat 500 L che svoltava a sinistra. In quell'incidente sua moglie è morta e ora lui si trova imputato in un processo al Tribunale di Monza di concorso in omicidio stradale con l'automobilista, un 29enne di Lissone che ha già patteggiato la pena.
La moto proveniva dalla direzione opposta all'auto. Entrambi i coniugi erano stati soccorsi in codice rosso. Andrea Brambilla era stato trasportato all'ospedale San Gerardo di Monza mentre la donna era stata trasferita a Vimercate e in ospedale era morta poco dopo per le gravi ferite riportate. Sotto accusa la forte velocità. "La motocicletta andava a 100 chilometri orari in un rettilineo in cui il limite era di 50 chilometri orari ma era stato imposto quello di 30 chilometri orari per la presenza di un cantiere – ha spiegato in aula il consulente tecnico della Procura di Monza – Il conducente della moto aveva già iniziato a frenare e l'urto con l'auto è avvenuto quando la velocità era scesa a 35 chilometri orari. L'auto arrivava dalla parte opposta a 30 chilometri orari e non si è fermata all'intersezione stradale prima di svoltare. Il motociclista ha visto l'auto ma non è riuscito ad evitarla". Secondo il consulente tecnico della difesa dell'imputato, invece, "il conducente della motocicletta ha iniziato a frenare quando si trovava a 50 metri dall'intersezione e quando l'auto invece si trovava a 25 metri. Quando l'auto improvvisamente ha svoltato, ci ha messo un secondo e non era più possibile alcuna reazione del motociclista". Si torna in aula a luglio per la discussione del processo.