
Il cadavere di Astrit Lamaj rinvenuto dentro un pozzo del residence Villa degli Occhi
Monza, 26 Novembre 2020 - Tre condanne da 30 anni a 14 anni di reclusione per l'omicidio dell'albanese murato 7 anni fa sotto un residence a Senago. E' la sentenza decisa dalla gup del Tribunale di Monza Cristina Di Censo nel processo con il rito abbreviato per la morte di Astrit Lamaj, scomparso improvvisamente a 42 anni nel gennaio 2013 e rinvenuto il 15 gennaio 2019 dentro un antico pozzo artesiano del residence in ristrutturazione "Villa degli Occhi".
La giudice ha inflitto la condanna a 30 anni per omicidio volontario premeditato a Carmela Sciacchitano, 64 anni, siciliana residente a Genova, ritenuta la mandante dell'assassinio di Lamaj, colpevole di avere interrotto la relazione sentimentale durata un anno con la donna e di essersene andato prelevando dalla casa della ex gioielli per 100 mila euro. Carmelina, così la chiamavano gli amici, avrebbe chiesto l’autorizzazione dei reggenti mafiosi di Riesi, il suo paese d’origine in provincia di Caltanissetta, a reclutare i sicari siciliani per l'esecuzione. Le condanne a 24 anni e 14 anni sono andate invece, per omicidio senza l'aggravante della premeditazione e detenzione a scopo di spaccio di cocaina, rispettivamente ad Angelo Arlotta e il fratello Carmelo Arlotta, compaesani della Sciacchitano trapiantati a Muggiò in Brianza.
Carmelo Arlotta dal carcere ha deciso di collaborare con la giustizia, raccontando che l'albanese è stato attirato con la scusa di una compravendita di marijuana in un box di via Montegrappa a Muggiò, stordito con un colpo contundente e poi strangolato con un filo di nylon. Al processo si erano costituiti parti civili i familiari della vittima, che hanno ottenuto provvisionali da 15 a 70mila euro ciascuno sul risarcimento dei danni. Per questa stessa vicenda sono invece ancora a dibattimento davanti alla Corte di Assise di Monza il cugino degli Arlotta, Francesco Serio, 45enne residente a Muggiò, accusato di omicidio volontario premeditato, soppressione di cadavere, droga, armi e furto d'auto e Cosimo Mazzola, 54enne, che è imputato solo di soppressione di cadavere e droga.