
La pizzeria Country di via Colzani
Seregno (Monza e Brianza), 29 ottobre 2017 - Le luci sono stranamente spente. Anche se è da poco passato mezzogiorno. Sulla porta d’ingresso c’è ancora la scritta “aperti anche a mezzogiorno” che campeggia sulla vetrina. Sul secondo ingresso, quello che s’affaccia sulla zona dei tavoli, la parte che il Comune di Seregno considera abusiva, c’è invece appeso il cartello per le dirette di Sky e Mediaset Premium per le partite di calcio da guardare sul grande schermo interno.
Nessun cartello di spiegazione, nessun cartello di protesta, nessuna comunicazione ai clienti. Anche il parcheggio esterno è stranamente vuoto. All’interno tutto sembra essere cristallizzato. Non ci sono i dieci dipendenti con l’uniforme nera e la scritta chiara “Country” che fino a poche ore prima erano indaffarati nelle diverse mansioni della pizzeria. Chi al forno, chi alla cassa, chi dietro il bancone a farcire le pizze con prosciutto, olive, salame piccante o a dividere le teglie da mangiare sul posto o per l’asporto. Anche venerdì la serata è trascorsa tranquilla. Come nei 28 anni di anni di apertura. Solo qualche commento sui social network ha animato la notizia che venerdì pomeriggio ha annunciato l’imminente chiusura. Con la scorsa notte la pizzeria Country di via Colzani ha chiuso i battenti su ordine della Prefettura di Monza che venerdì mattina ha comunicato al Comune di Seregno di emettere un provvedimento interdittivo antimafia. L’informativa, firmata dal prefetto di Monza e Brianza, Giovanna Vilasi, richiama la nota del 4 ottobre del Centro operativo Dda di Milano, relativo all’indagine denominata «Dedalo», in cui si legge che la pizzeria Country sarebbe stata il luogo di incontro di alcuni affiliati alla locale di ‘ndrangheta di Limbiate, Fortunato Calabrò e Giovanni Vitalone, e alla locale di Mariano Comense, Giuseppe Morabito, Domenico Staiti e Rocco Depretis, raggiunti da provvedimento di custodia cautelare in carcere. L’operazione "Dedalo" ha coinvolto anche Massimo Salvatore Sculli, figlio di Santo Sculli, gestore della pizzeria Country, arrestato per i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione abusiva di armi e munizioni lo scorso 26 settembre. La Prefettura di Monza e Brianza ritiene, pertanto, che l’attività commerciale possa subire interferenze di natura mafiosa e sussista una concreta possibile ingerenza mafiosa nella gestione degli affari. A seguito dell’informativa il Comune di Seregno ha adottato oltre al ritiro della licenza, anche i provvedimenti per procedere all’abbattimento di una parte dello stabile perché abusivo, e la revoca del permesso di occupazione del suolo pubblico.