DARIO CRIPPA
Cronaca

"Negro, ti ammazzo": pugni razzisti

Dopo aver sfasciato un bar per giocare alle slot machine un avventore se l’è presa col vicino del Bangladesh

di Dario Crippa

Tutto parte dal vizio del gioco e delle slot machine ma finisce con un’aggressione razzista. "Negro di merda, torno e ammazzo la tua famiglia!".

L’odioso episodio, accaduto l’altro pomeriggio in viale Ugo Foscolo a Monza, si è concluso con l’intervento di una Volante della polizia e una denuncia per violenza privata – aggravata da motivi di odio razziale – oltre che per danneggiamento.

Tutto comincia alle 18.45, quando gli agenti della Questura di Monza sono chiamati a intervenire in via Foscolo 15 presso il bar “Verderio” per una persona molesta e aggressiva.

Sul posto viene identificato M.A., monzese, 40 anni: È lui il cliente molesto del bar.

Poco prima aveva litigato con un altro cliente poiché con quest’ultimo si contendeva la stessa postazione di gioco alla slot machine. Una situazione non nuova ai giocatori incalliti, spesso convinti che una determinata slot machine porti più fortuna di altre e che dopo reiterate giocate in quella postazione la fortuna, pèer un mero calcolo delle probabilità, finalmente arriderà.

Vista l’aggressività dimostrata del cliente, il suo contendente alla fine per non avere problemi ha desistito allontanandosi.

Nonostante avesse ottenuto quanto voluto, però, il giocatore non si è placato e ha rovesciato un tavolino buttando a terra suppellettili del bar danneggiandole.

Ma ancora non è bastato. Dopo essere uscito dal bar il giocatore si è diretto infatti verso un bengalese di 45 anni, titolare di un mini market vicino dal bar e che stava sul’uscio del suo negozio: senza indugi (e senza alcuna ragione nemmeno apparente) se l’è presa con quest’ultimo e lo ha colpito al volto con schiaffi e al corpo con calci insultandolo per il colore della sua pelle.

Anche all’arrivo degli agenti, il 40enne ha continuato a tenere una condotta aggressiva nei confronti di tutti i presenti intimando al negoziante di origine straniera di stare zitto, che gli avrebbe ammazzato tutta la famiglia e apostrofandolo con le frasi razziste già riferite.

Per tali fatti l’aggressore è stato indagato in stato di libertà per danneggiamenti (al bar) e violenza privata aggravata da motivi di odio razziale (al cittadino originario del Bangladesh).