
Lo sportello monzese di Avvocato di strada ha un primato: quello di avere predisposto l’anno scorso la prima guida allargata...
Lo sportello monzese di Avvocato di strada ha un primato: quello di avere predisposto l’anno scorso la prima guida allargata all’intera provincia di Monza e Brianza, “Dove andare per”, dedicata alle persone senza dimora e agli operatori del settore. Per conoscere dove andare, non solo per avere assistenza legale, ma ascolto, dormire, mangiare, lavarsi, vestirsi, curarsi, risolvere problemi di permesso di soggiorno o di tutela del lavoro, o infine per imparare l’italiano. Non solo a Monza, ma in 55 Comuni della provincia. "Questa guida è stata fortemente voluta da noi volontari con l’obiettivo di essere uno strumento completo anche per tutti coloro che vogliono collaborare per rendere la provincia di Monza e Brianza sempre più inclusiva e dare un contributo ispirato ai valori dell’ospitalità, della solidarietà e della tolleranza", spiega la coordinatrice dello Sportello Antonella Cavaiuolo. La guida viene distribuita gratuitamente in stazione, nei dormitori, nelle mense e in altri luoghi frequentati dai senza dimora e i titoli dei capitoli sono tradotti in varie lingue, compreso l’arabo. La sede di Avvocato di strada è in via Raiberti 4 al Centro Spazio Anna. "Lo sportello è nato nel 2012 grazie alla collaborazione della Croce Rossa italiana di Monza che, grazie agli interventi dei volontari con le Unità di strada, riesce ad avere il polso della situazione dei senza dimora - spiega una delle volontarie monzesi di Avvocato di strada, Giulia Fumagalli (nella foto) -. Si riceve su appuntamento il terzo venerdì del mese dalle 14.15 alle 16.15. Siamo in 7 e per ogni turno di ricevimento sono presenti due avvocati volontari con specializzazioni diverse in modo da fornire un supporto legale completo esclusivamente alle persone senza dimora e prive di reddito". L’utenza dello sportello "è composta non solo da stranieri senza permesso di soggiorno, ma anche da tanti italiani, ragazzi con dipendenze che perdono tutto e separati con figli - racconta Giulia Fumagalli -. Il Covid ha impoverito la classe media. Anche la guerra ha fatto perdere tutto ed è aumentata la povertà assoluta dei minori".
S.T.