STEFANIA TOTARO
Cronaca

Nessuna rivolta nella moschea: assolti

"Hanno solo reagito perchè erano stati chiusi in un luogo affollato coi bambini spaventati"

di Stefania Totaro

Accusati di una rivolta contro i carabinieri, arrivati per un controllo nella moschea, affollata per la preghiera la sera prima della fine del Ramadan. Ma il Tribunale di Monza li ha assolti dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. "Hanno solo reagito allo scompiglio per essere stati rinchiusi in un luogo affollato, con i bambini che si erano spaventati", ha ritenuto la Procura di Monza, che aveva chiesto l’assoluzione per i 6 islamici imputati. Il fatto era accaduto nel luglio del 2015 nella moschea alla Bareggia di Macherio ricavata nei locali di una onlus denominata ‘Pace’ e gestita da un italiano, in seguito chiusa per presunti assembramenti perchè il centro di preghiera islamico poteva ospitare al massimo 15 persone. "Nel centro islamico c’erano una sessantina di persone - ha sostenuto la pubblica accusa - I militari per identificarli hanno chiuso il portone e i presenti, alcuni anche con i bambini in braccio, si sono spaventati e spingevano e alzavano la voce perchè volevano uscire, anche perchè nel piccolo locale entrava il gas di scarico di un’auto rimasta accesa. Inoltre i 6 imputati sono quelli che spontaneamente si sono presentati in caserma per chiarire la situazione e che sono stati identificati".

"Se invece di una moschea fosse stata una chiesa avremmo gridato all’offesa alla religione - ha sostenuto l’avvocato Maurizio Bono, difensore degli imputati insieme al collega Pierfrancesco Poli - La verità è che è stato commesso un abuso nei controlli, sono stati trattati come se fossero dei terroristi". Una tesi già adombrata al dibattimento dall’allora imam del centro islamico, secondo cui erano loro le vere vittime a causa di una presunta generale avversione nei confronti del mondo islamico.

"Non abbiamo mai fatto niente di male, ci riunivamo per pregare e per celebrare le nostre festività - ha dichiarato l’ex imam in aula - Se la nostra religione prevede che ci inginocchiamo a pregare in determinati momentipotrà essere considerato strano a chi non è musulmano, ma non facciamo male a nessuno. Quando i militari sono entrati e ci hanno chiesto i documenti, nessuno si è opposto. Abbiamo solo chiesto di uscire per strada perchè eravamo chiusi dentro e i bambini hanno iniziato a piangere ed urlare".