CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Caldo, l’estate da incubo dei netturbini: tra afa e asfalto rovente i mezzi raggiungono i 50 gradi

Monza, i sindacati chiedono di far slittare in orari meno bollenti le operazioni di pulizia delle strade. Nel mirino i ritmi elevati e le pesanti giacche rifrangenti. E c’è chi fornisce integratori di sali

Operatore ecologico al lavoro sotto il sole cocente

Monza – A soffrire per le ondate di calore e le temperature record è soprattutto chi lavora all’aperto, senza possibilità di ripararsi in ambienti climatizzati, come succede a netturbini e addetti ai mezzi di raccolta e spazzamento che tengono pulite le strade, quasi eroi del caldo.

Come fa notare Simone Cereda di Fp Cgil, le cabine dei mezzi sono infuocate e si trovano proprio sopra il motore. Tutte le estati la difficoltà si fa sentire, ma in questi giorni, con oltre 35 gradi di base, incrementati dall’asfalto rovente e dai motori dei mezzi che portano la temperatura percepita in cabina a oltre 50 gradi, gli operatori corrono seri rischi per la salute. Fp Cgil, insieme a Fit Cisl, Uil trasporti e Fiadel, ha inviato a tutte le aziende di raccolta dei rifiuti la richiesta di rimodulare gli orari, per permettere ai lavoratori di operare nelle ore meno calde. "Ma non abbiamo avuto alcun riscontro - ammette il sindacalista -, soltanto la Biagio Colombo di Villasanta ha comunicato che avrebbe fornito integratori di magnesio e potassio ai suoi dipendenti che si occupano dell’igiene ambientale in due cantieri di Bellusco e raccolta Cem".

Anche i lavoratori di Gelsia Ambiente hanno sollevato il problema delle giacche rifrangenti, fatte di materiale tecnico molto pesante, simile a quello dei pantaloni, autentica fonte di sauna e conseguente perdita di liquidi. La soluzione migliore proposta sarebbe applicare fascette rifrangenti alle magliette di cotone con il logo dell’azienda, così da avere un indumento solo invece di due (maglietta e giubbetto rifrangente). Ma Gelsia, pur accogliendo il suggerimento, ha risposto che se ne parlerà l’anno prossimo, nella nuova fornitura di divise per l’estate 2024. Intanto hanno a disposizione altri giubbini traforati, più traspiranti, che possono essere adottati a breve.

"Raccomandiamo ai lavoratori di non correre nell’adempimento delle loro mansioni - continua Cereda - estendendo l’appello anche alle direzioni aziendali. A causa degli organici ridotti all’osso, per garantire il servizio gli operatori hanno spesso ritmi di lavoro elevatissimi, incompatibili con le temperature eccezionali di questi giorni". Le aziende faticano a trovare nuovi operatori per sostituire pensionamenti, ferie e malattie. Perciò i pochi disponibili fanno mille giri sotto il sole, sia per garantire la pulizia delle strade con mezzi grandi e piccoli, sia per assicurare la raccolta differenziata e il compattamento dei rifiuti delle case, con dedizione al lavoro e senso civico. Sono altrettanto in difficoltà gli operatori delle piattaforme ecologiche, dove il caldo intenso rende ancora più difficilmente sopportabili i miasmi emessi dai rifiuti.