ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Niente “Stadio Berlusconi“. L’ex premier divide ancora. Il centrodestra sbatte la porta

Scambio di accuse feroci in Consiglio comunale, ritirata la mozione prima del voto. Il centrosinistra compatto boccia la proposta avanzata all’indomani della morte dello statista.

Scambio di accuse feroci in Consiglio comunale, ritirata la mozione prima del voto. Il centrosinistra compatto boccia la proposta avanzata all’indomani della morte dello statista.

Scambio di accuse feroci in Consiglio comunale, ritirata la mozione prima del voto. Il centrosinistra compatto boccia la proposta avanzata all’indomani della morte dello statista.

Lo stadio Brianteo di Monza non sarà intitolato a Silvio Berlusconi. A sancirlo, l’altro ieri, un quanto mai fibrillante Consiglio comunale di Monza, spaccato a metà tra le condanne alla proposta e le dure critiche alla figura politica e morale di Berlusconi da parte della maggioranza di centrosinistra, e le rivendicazioni da parte del centrodestra, tese a sottolineare gli innegabili meriti sportivi dell’unico presidente che è riuscito a portare il Monza Calcio in Serie A. Toni talmente inconciliabili da far decidere ai consiglieri di centrodestra di abbandonare l’aula prima della votazione. Del resto, è accaduto ciò che si paventava da un anno e mezzo, da quando la consigliera del gruppo Misto Martina Sassoli (ex Forza Italia) ha presentato la mozione per chiedere l’autorizzazione dell’intitolazione alla prefettura, proprio lo stesso giorno della scomparsa dell’ex presidente del Consiglio, il 12 giugno 2023. Il tema del contendere è stato sulla legittimità di separare o meno la figura dell’uomo di sport da quella del politico.

Da un lato Sassoli ha sottolineato come Berlusconi sia stato "l’unico uomo che ha saputo e ha voluto portare la nostra città in Serie A" e come sia riuscito a fare "da guida spirituale e sportiva a una squadra che ancora oggi, e soprattutto oggi, avrebbe pazzescamente bisogno di lui". Sull’altro fronte, di tutt’altra natura sono state le considerazioni dei colleghi di maggioranza, soprattutto dei giovani. Giulia Bonetti (Pd) ha stigmatizzato la condotta di Berlusconi nei confronti delle donne, come quando promise ai giocatori un "pullman di prostitute". Netto l’attacco anche dei consiglieri del Pd Lorenzo Gentile e di LabMonza Francesco Racioppi, che si sono soffermati sulle controversie giudiziarie, in particolare sui suoi legami con Marcello Dell’Utri e Vittorio Mangano, condannati per i loro rapporti con la mafia. Di contro il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Monguzzi ha ricordato "i 267 milioni di euro investiti da Berlusconi a Monza tra stadio, centro sportivo Monzello e società", e l’ex sindaco Dario Allevi si è detto deluso "dall’odio sprezzante della sinistra nei confronti dell’avversario politico", soprattutto perché "venuto dai più giovani".