Nova Milanese (Monza), 28 ottobre 2024 – Non accenna a spegnersi l’eco dell’omicidio di Giovanna Chinnici, la 63enne accoltellata mercoledì dal cognato, Giuseppe Caputo, per essere intervenuta a difendere la figlia 28enne, appena rientrata a casa.
Da Nova Milanese, dove la pensionata viveva, a Cinisello Balsamo, dove ha lavorato per ben 41 anni, continuano ad arrivare, nelle piazze reali e in quelle virtuali, reazioni di dolore e ricordi. Tutti in attesa anche della data dei funerali, che non è ancora stata fissata, per poter dare l’ultimo saluto a una donna amata da tutti coloro che l’avevano conosciuta. “Dopo la terribile notizia che ci ha lasciati attoniti e increduli – spiega Laura Zahira, una delle referenti dei corsi al Circolo Arci di Nova – abbiamo deciso di portare il nostro messaggio di speranza attraverso lo strumento della danza. Con le mie allieve dei corsi del giovedì abbiamo riflettuto sulle possibilità di dialogo, di comprensione, e di cura reciproca. Ricordando Giovanna e tutte le vittime di violenza fisica e psicologica, questo è il nostro sì all’aiuto, al sostegno, all’amore”. Una danza e un video di oltre tre minuti.
Chi la conosceva molto bene e l’aveva introdotta nel mondo del lavoro è Paola Casali, già coordinatrice dei nidi di Cinisello: “Ho nel cuore il sorriso di Giovanna, fin dal giorno in cui l’ho selezionata al concorso per lavorare negli asili nido, nel 1980. La ricordo mite, sempre sorridente e collaborativa. Non ricordo momenti di screzio con qualcuno. Se n’è andata spinta dal suo grande cuore. La penso e sono vicina alle colleghe che hanno lavorato tanti anni con lei e alla sua famiglia”. La donna aveva concluso il suo percorso nel dicembre del 2021.
Intanto Giuseppe Caputo è ancora ricoverato nel reparto di psichiatria del San Gerardo di Monza, piantonato dalla polizia penitenziaria, “adesso non ha la necessaria lucidità e coscienza per parlare”, ha spiegato l’avvocato difensore, Anna Casiraghi, per motivare il ricovero e l’assenza durante l’udienza di convalida dell’arresto. “Una profonda depressione da oltre un anno”, quella evidenziata dall’avvocato, che ha anche accennato dell’intervento dei servizi sociali del Comune di Nova.