STEFANIA TOTARO
Cronaca

Nozze Aeb-A2a davanti al giudice. Tre consiglieri chiedono i danni

Contestano la scelta del loro Comune, Lissone, di non costituirsi parte civile al contrario di tutti gli altri

Nozze Aeb-A2a davanti al giudice. Tre consiglieri chiedono i danni

Nozze Aeb-A2a davanti al giudice. Tre consiglieri chiedono i danni

Per la fusione sospetta fra Aeb e A2A, dopo i Comuni di Seregno e Limbiate, presentano la richiesta di costituirsi parti civili anche quelli di Desio, Varedo e Bovisio Masciago. Grande assente il Comune di Lissone, secondo socio per importanza della multiutility a cui è affidata la fornitura e la gestione dei servizi del gas metano, dell’energia elettrica e della raccolta dei rifiuti in Brianza.

Al suo posto hanno chiesto di essere riconosciuti come parti civili tre consiglieri comunali, di cui uno di maggioranza. Come ha già fatto l’ex consigliere comunale seregnese Tiziano Mariani, uno dei primi a puntare il dito contro l’aggregazione, realizzata, per la Procura monzese, "al solo fine di favorire la società A2A" con un danno complessivo per Aeb "non inferiore a 60 milioni di euro" e con "l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di Aeb non inferiore a 5,7 milioni di euro". Un matrimonio amministrativamente bocciato fino in Cassazione perché occorreva una gara pubblica per la selezione del socio privato ad opera di un’azienda a controllo pubblico. Il punto sulle richieste di costituzione di parte civile è stato fatto ieri mattina all’udienza preliminare davanti alla giudice del Tribunale di Monza Elena Sechi. Ha sorpreso la richiesta presentata dai consiglieri comunali lissonesi Antonio Erba e Marino Nava di due liste civiche di minoranza e del collega di maggioranza Daniele Fossati, rappresentati dall’avvocato Alessandro D’Addea. "Di fronte al silenzio dell’amministrazione comunale di Lissone, rimasta l’unica inerte, con la espressa sola intenzione di valutare un’eventuale causa civile di risarcimento dei danni, abbiamo deciso di presentare noi la richiesta di costituirci parti civili a favore della cittadinanza e nei confronti soltanto degli imputati legati alle società – sostiene Antonio Erba – L’eventuale risarcimento dei danni verrà devoluto ad associazioni lissonesi". Le richieste non presentate dai Comuni sono state oggetto di discussione da parte della difesa degli imputati, che non le ritiene ammissibili. La giudice si esprimerà nella prossima udienza fissata a settembre.

Di turbativa d’asta sono accusati il sindaco di Seregno Alberto Rossi, l’assessore alle partecipate del Comune di Seregno Giuseppe Borgonovo, il segretario generale del Comune di Seregno Alfredo Ricciardi, oltre a Loredana Bracchitta, ex presidente del consiglio di amministrazione di Aeb spa, a Giovanni Valotti, ex presidente di A2A e a Pierluigi Troncatti, quale partner di Roland Berger srl. Secondo l’accusa gli imputati "al fine di favorire la società A2A, turbavano il procedimento amministrativo di integrazione societaria e industriale con Aeb, che si concluse, con delibera del 20 aprile 2020 del Consiglio comunale di Seregno, effettivamente in favore di A2A".

I mezzi fraudolenti sarebbero stati "un accordo predefinito" per "il mancato ricorso alla prevista procedura pubblica" e "la manipolazione dei dati degli asset di A2A" nonché "la prospettazione di una insostituibilità derivante da scenari di crescita e sviluppo del gruppo Aeb che non si sarebbero conseguiti con l’aggregazione ad altri operatori", prospettiva considerata invece "artefatta".

Il sindaco Alberto Rossi e l’assessore Borgonovo sono accusati di avere "supinamente recepito tutte le indicazioni" fornite dai coindagati, "intese ad escludere la gara pubblica" e, nonostante le varie pronunce giudiziarie, di avere "mantenuto in essere quanto già illegittimamente deliberato". Rossi è anche accusato di essere intervenuto "su sollecitazione della Bracchitta, presso il Comune di Bovisio Masciago, tramite il segretario provinciale del Pd Luigi Ponti, per eliminare dall’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 28 novembre 2019 qualsiasi riferimento ad una gara pubblica".