Si svolgeranno oggi alle 15 ad Arese i funerali di Marco Magagna, il trentottenne ucciso con una coltellata al petto dalla compagna Stella Boggio nella mansarda di Bovisio Masciago, dove la coppia viveva.
L’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale di Santa Maria aiuto dei cristiani nella città dove l’uomo l’uomo risultava ancora domiciliato. La famiglia, genitori e fratello, pubblicano sull’epigrafe la frase "Con immenso amore", e rimangono in attesa di una verità su come siano andate le cose nella notte tra il 6 e 7 gennaio. Stella Boggio ora si trova agli arresti domiciliari a casa dei genitori a Limbiate, a seguito della decisione del gip Marco Formentin del tribunale di Monza, che ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore della donna, Manuel Messina.
Riguardo a quanto accaduto la notte dell’omicidio, culminata nella telefonata della donna alle forze dell’ordine, sono al vaglio degli inquirenti due opposte verità. La giovane donna ha dichiarato di avere accoltellato il compagno dopo una lite domestica, per legittima difesa. Inutili i soccorsi intervenuti sul posto.
Amici e conoscenti di Marco Magagna, sentiti dai carabinieri nei giorni successivi all’omicidio, non parlano dell’uomo come una persona violenta, ma anzi molto buona. Ieri sul posto di lavoro della vittima, la Forgiatura Moderna Arese , nessuno ha voluto commentare , se non per dire che non sono autorizzati a parlare.
E così anche in paese, dove il caso è molto dibattuto, in diverse persone non sanno cosa pensare davanti alle diverse versioni e testimonianze. Mentre la 33enne commessa spiega che Magagna era stato più volte violento e negli ultimi mesi geloso, tanto da tirarle degli schiaffi, gli amici dell’uomo rivelano che il 27 dicembre lei aveva già utilizzato il coltello, ferendogli la mano. Situazione che poi Marco Magagna non avrebbe voluto denunciare. "Perché troppo inamorato", riferiscono gli amici.
Sempre per gli amici del 38enne, Stella era esageratamente gelosa e voleva sempre sapere dove fosse Marco e con chi.
Di tutto questo al momento rimane oggi l’ultimo saluto a Marco e il dolore di due famiglie a cui è cambiata completamente la vita. Ora saranno le indagini a proseguire e fare luce su questa tragedia. Dopo l’autopsia sul corpo della vittima, saranno i cellulari di entrambi a fornire forse altre indicazioni utili alla ricerca della verità.