Desio (Monza) – Sarebbe stato sotto effetto di droga, di prima mattina, il cubano di 29 anni fermato per l'omicidio di Adam Iulian, il romeno 48enne che lo ospitava, da alcune settimane, nella sua abitazione in pieno centro a Desio. Un aspetto emerso nelle ore successive all'accoltellamento, quando alla evidente agitazione del presunto killer bloccato dai carabinieri di Desio, si è aggiunto il rinvenimento di tracce di uso di sostanze stupefacenti nell'alloggio, che al momento è sotto sequestro. Il pubblico ministero intanto ha chiesto la convalida del suo fermo per omicidio volontario, si attende adesso la decisione del Gip. La vittima
Iulian viveva con la compagna, alla quale è intestata l'abitazione. Se la cavava con lavoretti da operaio e muratore. Ma arrotondava, a quanto pare, anche con affitti in nero, sempre nella vecchia casa di corte di via Matteotti 33. Sul web, si trova un annuncio a suo nome, per un posto letto proprio nell'edificio di via Matteotti, descritto in questo modo “appartamento centro Desio appena ristrutturato, arredato molto bene con tutte le necessità, cucina compresa, zona centrale ben servita e molto vicino alla stazione”. La quotazione: 380 euro al mese, per un posto letto in condivisione. Potrebbe essere questa, quindi, la cifra oggetto del contendere nel litigio di domenica mattina, sfociato poi nell'aggressione e nelle coltellate alla nuca, fatali.
L’assassino Il 29enne cubano, fermato con le valigie in mano mentre cercava di fuggire verso la stazione, lavorava nei locali serali. Più volte era stato fermato e denunciato, anche per la detenzione di armi bianche.