REDAZIONE MONZA BRIANZA

Briosco, martellate alla compagna poi si butta dal ponte. Si stavano lasciando

La donna in fin di vita. I due, con 2 figli piccoli, si stavano separando di ALESSANDRO CRISAFULLI

La tragedia alle 17.30 nel garage della villetta di via Medici 27

Briosco, 21 aprile 2016 - L’ha colpita con una mazzetta da muratore, sulla testa, nel garage di casa. Ha creduto di averla ammazzata, sbagliandosi. Ha provato a farla finita, riuscendoci. Elena Di Rienzo, 35 anni, è in coma all’ospedale San Gerardo di Monza. Cristian Redaelli, 43 anni, è stato raccolto giù, sotto il ponte di Realdino a Carate. Senza vita. Erano compagni, lui decoratore molto conosciuto in città, che ha anche lavorato alla Scala di Milano, con il padre. Lei estetista, che cercava di conciliare gli impegni. Con due figli di 2 e 4 anni, in vacanza per qualche giorno con i genitori di lei. Una nuova tragedia famigliare, in Brianza, dopo quella che domenica 10 aprile ha sconvolto Barlassina, con l’omicidio-suicidio di Giuseppe Gallina ai danni di Fiorella Radaelli, per motivi legati al gioco. Questa volta, il piano terrificante dell’uomo non è riuscito, anche se Elena è ricoverata in condizioni gravissime e le sue sorti sarebbero in bilico. La causa scatenante, in questo caso, sembra essere all’interno dei dissapori famigliari dell’ultimo periodo, scaturiti nella separazione tra i due, che sarebbe avvenuta proprio il giorno prima: «Sono diventato single», avrebbe confidato martedì Cristian alla Effebiquattro di Seregno, azienda con cui collaborava. Una condizione che ha sopportato solo poche ore, fino al raptus di follia di ieri sera. Sono circa le 17.30 nell’elegante villetta di via Medici 27 a Briosco, quando la situazione va in corto circuito. Il litigio, questa volta, probabilmente legato proprio alla decisione di rompere il rapporto, prende una brutta piega: lui nel garage-magazzino dove tiene il materiale per la propria attività, afferra una mazzetta e si scaglia contro Elena, colpendola più volte alla testa. Lei stramazza al suolo. Lui è convinto di aver ottenuto il terribile risultato. Ma non si ferma qui: prende la macchina, scende verso Carate e in pochi minuti mette in atto l’estremo gesto. Si lancia nel vuoto, senza speranze.

Il suocero, che vive nella villetta accanto, accorre e trova Elena a terra: allerta i soccorsi. A sirene spiegate viene portata al San Gerardo, dove i medici certificano il coma. Un passante nota l’auto ferma, sul ponte. In breve tempo si forma un nugolo di persone, «ho visto almeno 20 che che guardavano a testa in giù - racconta un automobilista - ho pensato subito a un incidente, una tragedia». Su entrambi i posti si precipitano i carabinieri della compagnia di Seregno, le ambulanze, a Carate anche i vigili del fuoco di Monza e Carate e l’elisoccorso. Col passare dei minuti aumentano i curiosi, aumentano gli interrogativi, proliferano le lacrime, di famigliari e amici, increduli. I due, a quanto pare, erano in rotta da un po’ di tempo. Ma la situazione - seppur molto delicata, vista anche la presenza dei due figli - non sembrava essere così aspra. Non è ancora nota qual è la miccia che ha mandato in tilt la mente del 43enne, «lo vedevo spesso uscire la mattina con il suo furgone - racconta una vicina - come fai a pensare a un fatto di questo genere?». Impensabile, davvero, a guardare la splendida villetta dove la coppia abitava, il giardino perfettamente curato, lo scivolo colorato e il pallone fermo, sull’erba. Uno scenario all’apparenza perfetto, dove invece è maturata una nuova incredibile tragedia.