
La gestione annuale del progetto Gaci “Giovani e adulti crescono insieme“ nei tre oratori a regime richiede dai 100 ai 130mila euro
Monza – Il laboratorio teatrale per 25 bambini, dai 9 ai 12 anni, un laboratorio artistico per altri 40 bambini della scuola dell’infanzia, e poi le attività del sabato pomeriggio per 337 bambini della scuola primaria e 83 preadolescenti, ma soprattutto 1200 bambini e ragazzi che frequentano l’oratorio estivo, mentre i genitori lavorano, seguiti da 225 adolescenti animatori e da 80 volontari adulti, oltre ai corsi di italiano per le mamme straniere e molto altro.
Sono solo alcuni dei tanti volti del Progetto Gaci, “Giovani e adulti crescono insieme“, che cerca il supporto del territorio per poter proseguire la sua attività a sostegno di giovanissimi fragili. È stato attivato a settembre 2022 a Monza, con il sostegno di Fondazione della Comunità Monza e Brianza (nell’ambito del Fondo di supporto alle nuove povertà), nelle parrocchie di San Biagio, San Pio X e Santa Gemma e ha visto coinvolte le realtà del terzo settore, come il Doposcuola E-lab, la Fraternità Capitanio, la Cooperativa La Meridiana, l’Associazione volontari Caritas, la Cooperativa La Nuova famiglia, la San Vincenzo, la Cooperativa Sociosfera e l’associazione Lime education Aps.
Si occupa di cercare risorse e tenere i conti Roberto Mauri, presidente della Cooperativa La Meridiana, la cui storia, ormai da 48 anni, è intimamente legata a quella della parrocchia di San Biagio, dove è nata, proprio come il Progetto Gaci. Mauri ricorda gli esordi del progetto dedicato ai giovanissimi, a settembre 2022 fino ad agosto 2024, con un contributo di 200mila euro, del Fondo contrasto alle nuove povertà, più altri 55mila euro da donatori minori (per assumere due educatori), per un progetto pilota biennale da 250mila euro.
La seconda fase, da giugno a dicembre 2024, ha trovato ancora 39mila euro dai benefattori. A seguire, da gennaio ad agosto 2025, contributi per un totale di 85mila euro da Fondazione Comunità Brianza e Fondazione Peppino Vismara che permetteranno di superare l’estate.
“L’incognita arriva a settembre – spiega Mauri –. L’esperienza è stata fatta con successo, sostenendo tante famiglie, perciò non può andare persa. La gestione annuale a regime richiede dai 100 ai 130mila euro, a seconda degli specifici progetti messi in campo. Il disagio giovanile non può essere affrontato dai soli volontari, occorre personale preparato a cui bisogna garantire stabilità per almeno tre anni. Per questo ci rivolgiamo ai parrocchiani, al Comune, ai club di servizio, alle banche, alle aziende, per chiedere aiuto a continuare”.
La ricerca fondi sta proseguendo a tappeto, tra tutti i bandi regionali e nazionali. Le ipotesi in campo riguardano l’adesione al Bando people raising di Fondazione cattolica Verona, di cui si attende l’esito, e il bando Porte aperte di Fondazione Cariplo, in corso di stesura.
È in via di definizione il nuovo bando di Fondazione Comunità Monza e Brianza. Come ha specificato il parroco don Umberto Ottolina, il progetto copre i bisogni di tutta la popolazione delle tre parrocchie di San Biagio, San Pio X e Santa Gemma, facendo sistema tra tutte le forze in campo e utilizzando spazi, risorse e forze umane in maniera congiunta, non più dedicata alla singola parrocchia, anche per il venir meno di volontari e sacerdoti, sempre più rari.
Per esempio l’oratorio di San Biagio potrebbe diventare il polo della pastorale giovanile, dei laboratori per ragazzi (già attivi), un doposcuola e centro estivo è attivo anche a San Pio X, mentre a Santa Gemma si fa strada l’idea di un polo caritativo, dai contorni ancora da definire. Il Progetto Gaci, come risposta corale di tanti gruppi del terzo settore ai nuovi bisogni, è piaciuta anche alla diocesi che la sta studiando, insieme al Centro ricerca dell’Università Cattolica, per esportarla in altre realtà. “Mi assumo l’impegno di lavorare insieme ai Servizi sociali comunali – ha risposto l’assessore al Welfare Egidio Riva – per risolvere il problema economico insieme al terzo settore e al privato e costruire insieme il welfare di comunità”.