BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Ornago, dopo le “minacce” in municipio c’è la paralisi

Giuseppe Gustinetti, capogruppo di Progresso e Solidarietà lancia l’allarme. Nel mirino "l’immobilismo nel quale siamo immersi da settimane"

di Barbara Calderola

"Dopo la vicenda minacce, il Comune è alla paralisi". Due interpellanze dell’opposizione non sono ancora approdate in aula "perché da quando il sindaco è stato interrogato in procura non c’è stato Consiglio", spiega Giuseppe Gustinetti, capogruppo di Progresso e Solidarietà che lancia l’allarme "sull’immobilismo nel quale siamo immersi da settimane".

"Ho chiesto lumi sulla nostra posizione in merito a Pedemontana, ci risulta che l’amministrazione non abbia partecipato agli incontri in Provincia con gli altri comuni, e pure sul bilancio. Ma anche su questo fronte dal Municipio è arrivato un tombale: stiamo lavorando". E se la maggioranza fa quadrato intorno a Daniel Siccardi, indagato dai magistrati di Monza per simulazione di reato, - secondo gli inquirenti si sarebbe inviato le lettere minatorie da solo, - la minoranza continua invece a ritenere che sulla vicenda servisse un chiarimento. "C’è un profilo giudiziario nel quale non ci sogniamo di entrare – sottolinea Gustinetti – ma c’è anche un discorso di opportunità politica che è tutta un’altra cosa. La comunità ha diritto a una spiegazione su quello che sta succedendo e che invece non è ancora arrivata".

Il primo cittadino ha demandato tutto a quando il pm scioglierà la riserva sulla sua posizione, "c’è un’indagine in corso non posso dire altro - ha scritto sui social dopo l’interrogatorio - ho fiducia nei giudici". Poi, più nulla. Dopo il diniego dell’amministrazione a un seduta straordinaria sui fatti, Progresso e Solidarietà si era rivolto alla prefettura, "perché vigili. Ora, alla luce dello stallo torneremo a farci vivi. Abbiamo intenzione di spedire a Monza un’altra missiva".

La richiesta di precisazioni sulla vicenda era arrivata anche dalla Lega: "O spiega, o si fa da parte", avevano detto sia Massimiliano Capitanio che Emanuele Pellegrini, rispettivamente deputato e sentore dei lumbard, all’indirizzo del primo cittadino. Ma anche le loro parole sinora non hanno trovato terreno fertile. "In gioco c’è la credibilità delle istituzioni - sottolinea l’onorevole – e la fiducia che i cittadini devono poter nutrire nei confronti degli amministratori". Parole condivise dall’opposizione pronta a ribadire il concetto in tutte le sedi. "Serve un confronto: non si può più rimandare".