Antonio Caccamo
Cronaca

No alla maxiazienda della salute: Vimercate difende l’autonomia

Con la riforma l’ospedale passerebbe sotto il San Gerardo di Monza

L'ospedale di Vimercate

Vimercate (Monza e Brianza), 12 luglio 2015 - Un'unica e grande Azienda territoriale della salute (Ats) della Brianza a cui affidare tutta l’offerta socio-sanitaria, dagli ospedali alla medicina di base oggi gestita dalle Asl di Monza e Lecco e dalle aziende ospedaliere di Monza (San Gerardo) Desio-Vimercate e Lecco.

La macro-area brianzola così definita sarà al vertice di tre Aziende sociosanitarie territoriali (Asst): quella di Monza (che ingloberà Vimercate), quella di Desio (con Carate Brianza e Seregno) e quella di Lecco.

La riforma sanitaria allo studio della Regione Lombardia ancora non è stata approvata e fa già fa discutere. Sembra destinata a modificare la geografia dei servizi dedicati alla cura della malattia, alla prevenzione e all’assistenza. Grandi cambiamenti attendono anche la Brianza, dove l’ospedale di Vimercate perderebbe la sua autonomia, passando sotto il San Gerardo di Monza, clinica universitaria.

Mentre gli altri ospedali, oggi parte dell’azienda ospedaliera Desio Vimercate (Giussano, Carate, Seregno e Desio) finiranno nella Asst di Desio. Una riorganizzazione che fa discutere soprattutto nel Vimercatese, dove i sindaci sono sul piede di guerra per difendere la storica indipendenza del loro ospedale che rischia di diventare subalterno al San Gerardo di Monza.

La riforma, nelle intenzioni del presidente della Giunta lombarda, Roberto Maroni, e dell’assessore alla Sanità, Mario Mantovani, porta con sè i tagli delle Asl (le 15 presenti in Lombardia saranno sostituite da 8 Ast cui è affidato il compito di programmare l’offerta sanitaria) e delle aziende ospedaliere (le 29 attuali saranno istituite da 22 Asst e dagli ospedali di Niguarda, Brescia e Bergamo con più di 1000 posti).

Sarà creato un maxi assessorato regionale che accorperà tutte le competenze socio-sanitarie. Il tutto con l’obiettivo di ottenere risparmi della spesa sanitaria, a regime, da 300 a 350 milioni di euro. La riforma ha due principi: quello del prendersi cura e non semplicemente curare, e quello della libertà di scelta. Il cittadino deve poter scegliere dove farsi curare, preoccupandosi di fare la scelta migliore. Da qui l’idea di creare una rete in cui non viene penalizzata l’offerta privata e di integrare il sistema sanitario pubblico e quello sociosanitario in un unico assessorato al Welfare.

Il progetto di riforma dopo il lavoro delle commissioni dovrebbe approdare nel consiglio regionale martedì 14. Ma già la protesta monta. A Vimercate la maggioranza di centrosinistra (Pd, Sel e Comunità solidale) ha presentato un ordine del giorno che sarà discusso giovedì. Si chiede di riconoscere il San Gerardo quale azienda Ospedaliera a sè stante, ma di creare una unica Asst della Brianza basata sui poli ospedalieri di Vimercate e Desio. A mantenere, insomma, l’assetto esistente.