
Le ostetriche hanno fatto enormi sforzi durante i giorni del lockdown
Desio (Monza e Brianza), 23 giugno 2020 - Un’altra ostetrica in maternità. E sono 10, a cui se ne aggiunge una in aspettativa. Totale: undici ostetriche a casa su 35, ma ancora nessuna è stata sostituita. In servizio ne sono rimaste 24 a coprire turni 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, in un ospedale – quello di Desio – dove mediamente tra gennaio e dicembre nascono oltre 1.300 bambini.
Continua ad aggravarsi la situazione del reparto per il quale sarebbero state autorizzate tre nuove assunzioni con cui compensare (parzialmente) le assenze. Una semplice aspirina, soprattutto perché di quelle tre ne sarebbe stata chiamata soltanto una che, oltretutto, non potrà essere operativa a Desio prima del 15 luglio perché legata al preavviso nel suo attuale posto di lavoro.
"Il rischio concreto è che saltino le ferie e i riposi per poter garantire l’assistenza. Le ostetriche non si sono mai fermate e con l’emergenza Covid la situazione è anche peggiorata e non è affatto passata", le parole di Nadia Rovelli, presidente dell’Ordine delle ostetriche delle di Monza e Brianza, Milano, Lodi, Bergamo e Cremona.
«Premesso che il parto è la prima causa di ricovero per acuto in ospedale, per le ostetriche l’alert Covid non si è affatto smorzato - chiarisce Rovelli -: a ogni donna che arriva viene fatto il tampone e mediamente il 20% risulta positiva asintomatica. Questo prevede un carico di lavoro importante che imporrebbe alla direzione di un ospedale di coprire in tempi rapidi le carenze di organico. Per attivare un contratto interinale basterebbero 48 ore: perché non è stato ancora fatto?".
Dopo che a giugno sei ostetriche hanno rinunciato a una settimana di ferie per mantenere adeguati i livelli di assistenza, l’Asst di Monza avrebbe proposto di coprire i turni in Ostetricia con le infermiere della Ginecologia e di ridurre il personale ostetrico dedicato alla sala parto. Anche se, al momento, la risposta della direzione dell’Asst si limita a "nessuna replica". Presumibilmente in attesa dell’incontro di oggi coi sindacati per affrontare la situazione del personale, del piano ferie estive e dei problemi delle ostetriche di Desio.
"Oggi in tutta la Lombardia ci sono circa 600 infermieri generali che occupano posti di ostetriche pur non avendone le competenze - denuncia il presidente dell’Ordine -. Dev’essere tutelata la salute delle donne eppure l’Asst sta negando loro l’assistenza di cui avrebbero diritto. Se un ospedale non è in grado, allora che chiuda il punto nascita". Ormai "non si è più in grado di garantire l’assistenza personalizzata one-to-one, che è dovuta indistintamente a tutte - continua Rovelli -. In Lombardia solo il 30% degli ospedali ci riescono. Con 24 ostetriche in servizio, è impossibile farlo. E se poi succede qualcosa di chi è la colpa? Non basterebbe neanche riuscire a sdoppiarsi. Sono gravemente sotto organico".