
La sfida del direttore generale Attilio Fiore, che dopo l’esperienza a Monza torna a casa. Lavorerà nel polmone verde raddoppiato grazie all’allargamento alla Brughiera Briantea.
È nato e cresciuto nel Parco delle Groane e per 14 anni ha già lavorato nell’ente che lo amministra e lo tutela: da gennaio Attilio Fiore (in foto) è il nuovo direttore generale di quello che oggi, dopo l’ampliamento completato in questi ultimi anni, ha preso il nome di Parco delle Groane e della Brughiera Briantea.
Fiore, 54 anni, residente a Lentate sul Seveso, ha lavorato qui dal 2004 al 2018 come funzionario responsabile dell’area amministrativa e finanziaria, con ruolo anche di vicesegretario e coordinatore dell’educazione ambientale. Dopo gli anni da dirigente al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il suo ritorno come capo amministrativo nella sede dell’ex Polveriera di Solaro. "Nasco su questo territorio e per me tornare al Parco delle Groane e della Brughiera Briantea è un po’ come tornare a casa", racconta. Ha le idee molto chiare su quello che c’è da fare per tornare a fare amare il Parco ai suoi residenti, che negli ultimi anni hanno mostrato più di qualche malumore, per il modo in cui talvolta sembra abbandonato dalle istituzioni.
"C’è volontà di valorizzare ancora meglio le potenzialità del Parco e ce la metterò tutta, anche grazie all’esperienza maturata in passato nell’ente e in seguito a Monza. Lo ritrovo con un’estensione doppia, ma con un’anima ancora un po’ divisa tra la parte storica a Sud e quella nuova a Nord, per la quale avremo sicuramente un occhio di riguardo. Tengo molto al rapporto con le amministrazioni comunali anche per programmare insieme interventi fondamentali per vivere la nostra area protetta". Tra le prime sfide quella di "far comprendere i benefici a livello ambientale e di vivibilità di risiedere dentro, o a ridosso, di un’area protetta. Questo significa frequentare di più gli ambienti, attraversare sentieri e piste ciclabili, ovviamente in modo corretto, nel rispetto dei regolamenti e nella consapevolezza di essere ospiti di un ecosistema fragile e da salvaguardare".
Resta la spina nel fianco dello spaccio in molte aree del Parco: "Proprio per questo i cittadini perbene non devono smettere di attraversare i sentieri, inforcare la bicicletta. La frequentazione di famiglie, sportivi e appassionati della natura farà sì che non vi siano utilizzi diversi di questi luoghi. In parallelo, con le Prefetture, le forze dell’ordine, i Comuni e tutte le istituzioni cercheremo di intervenire sulle situazioni illecite di devianza e spaccio ancora presenti".
Tra le cose belle del Parco, meritano una citazione speciale i tantissimi volontari: "Sono una ricchezza per l’ente, da non disperdere. Dedicano tempo prezioso al Parco con la loro professionalità in termini di cura e promozione dell’ambiente, di Protezione Civile e antincendio boschivo. Il nostro obiettivo sarà rendere il loro servizio il migliore possibile, a iniziare dalle attrezzature necessarie per svolgere le varie attività. Da una parte i volontari e dall’altra il personale interno del parco. Perché ho ritrovato uno staff di grandi professionisti. Tra i miei obiettivi c’è anche evidenziare potenzialità e peculiarità delle persone e della struttura. Daremo massima attenzione all’educazione ambientale, che è fondamentale per formare i cittadini del futuro, che dovranno prendersi cura del Parco".