di Barbara Calderola
Un angolo di paradiso contro le alluvioni. Ad Arcore apre il Parco dell’Acqua, attorno al lago che raccoglie le piogge evitando di mandare in tilt la fognature è nato un vero e proprio villaggio green con alberi, prati per il picnic, giochi d’acqua, piazze e sentieri. Un progetto firmato BrianzAcque, con cantiere aperto nove mesi fa, chiuso nei tempi previsti e domani alle 15.30 c’è il taglio del nastro. Sorge a due passi dal centro, vicino a viale Monte Bianco, al confine con il parco della Valle del Lambro e della Villa Borromeo dove scorre una roggia. La spesa è di 650mila euro, di cui 359mila finanziati dalla Regione.
Il tutto gestito dalla compagnia idrica. In Brianza, ma forse anche in Italia, è il primo intervento del genere "un uovo format da poter riutilizzare in aree con gli stessi problemi idrogeologici", spiega il presidente Enrico Boerci. Un parco del futuro alimentato dall’acqua piovana dove convivono e si danno forza opere per proteggere il paese dagli allagamenti, attività divertenti ed educative per i bambini e orti urbani da affidare ai grandi. Il paesaggio agrario ritorna ad essere un luogo di aggregazione "dove i piccoli imparano, giocando". Il ciclo delle acque, dalla pioggia al suo utilizzo, è raccontato da elementi di design creati da architetti e ingegneri. Non mancano citazioni del territorio brianzolo: i filari, il prato e gli alberi solitari. Due le porte d’ingresso al nuovo parco acquatico, una a sud e uno a nord, che conducono ad una piazza. Il percorso pedonale incontra il bacino idrico e passa a lato dell’invaso che raccoglie le acque piovane che alimentano i giochi d’acqua con sistemi di pompaggio senza utilizzo di energia elettrica. Ci si può divertire in un micro-universo che richiama il mondo dell’acqua, fatto di dighe, sistemi di deviazione e movimento dell’oro blu.
"Questo progetto risponde alle esondazioni causate dal cambiamento climatico", dice il paesaggista Andreas Kipar che mette l’acqua "al centro della transizione ecologica". Ancora prima di entrare in funzione, con le piogge torrenziali della scorsa settimana, il bacino di laminazione naturale ha superato la prova del nove dimostrando di funzionare alla perfezione: in poche ore ha assorbito 4.000 metri cubi d’acqua lasciando al città asciutta. A tagliare il nastro, il nuovo sindaco Maurizio Bono.