di Stefania Totaro
Condannata la pasionaria della Lega ritenuta la “signora della droga” per un traffico di 450 chili di hascisc. La gup del Tribunale di Monza Silvia Pansini ha inflitto 3 anni e 8 mesi di reclusione col rito abbreviato alla 36enne Jona Mullaraj, origini albanesi, residente a Saronno, che lavora nel campo dell’edilizia ed è conosciuta per il suo impegno in campo leghista, oltre che apertamente vicina a posizioni dei movimenti no green pass e no vax, come emerge dal suo profilo Facebook, dove ha postato anche diverse foto che la ritraggono accanto a politici leghisti, compreso il leader Matteo Salvini (la Lega nulla c’entra con le indagini). La giudice ha deciso altre due condanne col rito abbreviato a 3 anni e 10 mesi per Bruno La Marca, 43enne di Seregno e a 3 anni e 4 mesi per Alessandro Barbieri, 42enne di Limbiate e ha accolto un patteggiamento di pena di 4 anni e mezzo per Rosario Abbene, 45enne di Cesate. Gli arresti erano scattati lo scorso dicembre in un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Desio.
A tradire la militante leghista sarebbe stato un complice, un pregiudicato con un precedente per violenza sessuale che aveva il compito di custodire un carico da 450 chili di hascisc. Le indagini sono partite dalla segnalazione di un furto nel garage di un condominio di Cesano Maderno fatta dal portinaio dello stabile. I militari intervenuti sul posto hanno sentito un potente odore di droga provenire dal box e sono andati a controllare l’affittuario, il 45enne di Cesate, dove hanno scoperto 80 chili di sostanza stupefacente. Ma sarebbe stata Jona Mullaraj la vera proprietaria della grossa partita di hascisc perché la proprietaria del garage l’ha riconosciuta come la donna a cui aveva consegnato le chiavi dell’immobile nonostante il contratto fosse intestato a una prestanome. Secondo la ricostruzione degli inquirenti è stato proprio il 45enne a simulare il furto di droga con la complicità degli altri due imputati. I carabinieri hanno approfondito le indagini scoprendo un commercio di hascisc al dettaglio gestito da un 38enne pusher attivo a Senago, per cui procede il Tribunale di Milano. Recentemente la 36enne è stata scarcerata per scadenza dei termini di custodia cautelare in quanto non le è stata contestata l’aggravante della ingente quantità di sostanza stupefacente nell’accusa di detenzione a scopo di spaccio, come rilevato dal suo difensore, l’avvocato Gianluca Crusco, ora pronto a ricorrere in appello.