MARTINO AGOSTONI
Cronaca

Pasolini e Saarinen, 50 anni fa lo schianto mortale: “Il sacrificio di nostro padre ha reso la pista più sicura”

In autodromo i figli e la moglie dei due piloti morti 50 anni fa a Monza: "C’è ancora tanto da fare"

Roberto e Sabrina Pasolini, figli di Renzo, morto il 20 maggio 1973 a Monza

Roberto e Sabrina Pasolini, figli di Renzo, morto il 20 maggio 1973 a Monza

Monza –  “Da quella tragedia si è iniziato a cambiare, la sicurezza è diventata un tema fondamentale in pista e anche in strada: la stessa Monza è cambiata completamente dal 1973 quando non c’erano le vie di fuga o le barriere protettive". E la tragedia di cui parla Soili Saarinen è quella che ha segnato non solo la sua vita perché ha perso il marito Jarno a soli 27 anni, ma la storia del motociclismo e, più in generale, la cultura delle competizioni motoristiche. 

È l’incidente avvenuto 50 anni fa durante la gara delle 250 del Gp delle Nazioni il 20 maggio 1973 quando all’ingresso della Curva Grande, oggi il curvone di Biassono, la moto di Renzo Pasolini perde aderenza e innesca una caduta che coinvolge 13 piloti. Ad averne la peggio sono lo stesso Pasolini che muore a 34 anni e l’allora campione del mondo della categoria, il finlandese Jarno Saarinen.

"Oggi la sicurezza è diventata una priorità nel motociclismo ed è una sensibilità che è iniziata dopo quell’incidente alla Curva Grande – aggiunge Soili – E mi fa piacere l’iniziativa di unire al ricordo del 50esimo dell’incidente di mio marito un’iniziativa dedicata alla sicurezza soprattutto per i giovani".

In autodromo è in corso la tre giorni del Monza Sport Festival organizzato dall’Ussmb, l’Unione delle società sportive di Monza e Brianza, e assieme alle iniziative di oltre 60 diverse società e associazioni, quest’anno la Fim, la Federazione motociclistica italiana, ha organizzato un evento speciale. "1973-2023: 50 anni in moto per la sicurezza", un appuntamento che unisce il ricordo della morte in pista di Saarinen e Pasolini con una serie di incontri e iniziative dedicate alla sicurezza e all’educazione stradale. E nella giornata di ieri sono stati invitati a partecipare la moglie di Saarinen e i figli di Pasolini, Sabrina e Roberto.

"Quel giorno io avevo 7 anni – ricorda Sabrina Pasolini –, ero a casa e ho visto in tv l’incidente: ho frequentato tanti circuiti e tornare a Monza non mi fa un effetto particolare, ma vedo che da quel giorno la pista di Monza, come tutte le altre, sono iniziate a cambiare per diventare più sicure". "Dalla tragedia di quell’incidente è nata una cultura per la sicurezza – aggiunge Roberto Pasolini – che adesso possiamo dire sia un’eredità importante. È bello oggi che si ricordi il 50esimo della scomparsa di nostro padre con un evento a Monza dedicato alla sicurezza di chi va in moto: sui circuiti si è fatto molto, mentre c’è ancora da fare per rendere più sicure le nostre strade".

Assieme ai familiari di Pasolini e Saarinen, l’evento della Fim in autodromo ha riunito molti ospiti del mondo delle due ruote, come l’ex pilota e divulgatore tv Nico Cereghini oppure, in collegamento da Jerez, l’ex campione del mondo Franco Unicini che da anni è il responsabile della sicurezza dei Gran premi di moto. "È un’iniziativa importante: ricordiamo con Soili e i figli Sabrina e Roberto il 50esimo anniversario di quel tragico incidente e parliamo di sicurezza – spiega Cereghini –. In questi 50 anni c’è stata una grande evoluzione dei sistemi di sicurezza e della cultura della sicurezza per chi va in moto, per chi frequenta i circuiti come ci spiega Uncini e, più in generale, per tutti noi che usiamo la strada: sono informazioni importanti da trasmettere soprattutto ai giovani".