Monza, 11 aprile 2020 - Si prepara ai mondiali di Inline Freestyle allenandosi nel garage di casa. Quarantena di fatica e sudore per Lorenzo Guslandi, 22 anni, monzese, studente del Politecnico, campione del mondo di Freestyle slalom skate di coppia con Valerio Degli Agostini. Per l’atleta è un periodo intenso: alla fine di agosto a Shangai si disputeranno i mondiali. Dalla Cina, per adesso, non arrivano notizie di rinvii o di annullamenti e il giovane monzese si sta concentrando sulla preparazione. Adeguandosi ai ritmi e alle limitazioni imposte dal Covid-19.
"Non potendo uscire e non potendomi allenare in pista, mi adeguo con quello che ho a disposizione. Mi alleno nel box di casa dove ho posizionato i birilli. Ho provato anche ad allenarmi in salotto, ma le piastrelle non sono il terreno più adatto per i pattini". Una giornata scandita da studio, allenamento e pattinaggio vero e proprio, sperando non solo di poter ritornare presto in pista, ma anche di inanellare nuove vittorie in Cina. "Per adesso i mondiali sono stati confermati. Naturalmente fino all’ultimo non sapremo se potremo partire: la salute viene prima di tutto e intanto mi alleno per arrivare pronto all’appuntamento di Shangai".
"Sono molto impegnato con gli studi - continua -. Lezioni on line, telefonate e lavori di gruppo su skype. Ma quotidianamente mi ritaglio almeno due ore di allenamento sui pattini e un’ora di allenamento fisico, che raddoppiano nel fine settimana. In questo periodo riesco anche a dedicare del tempo alla famiglia e alla mia grande passione, il disegno in particolare il fumetto". Lorenzo inoltre ogni giorno indossa anche i panni di allenatore di ragazzi che, in Italia e all’estero, si avvicinano a questa disciplina. "Attualmente sto collaborando con un team indiano. I ragazzi mi inviano i loro video degli allenamenti e io li correggo". Per gli allievi italiani l’allenamento è però in casa. "Loro mi inviano i video degli allenamenti in salotto. Purtroppo in tempo di Covid se vogliamo continuare a pattinare non abbiamo alternative, se non gli spazi domestici".
Per Lorenzo pattinare non è solo una grande passione ("il più grande sacrificio è doverci rinunciare") ma anche una sorta di “medicina”. "Ho il diabete di tipo 1. Il movimento per me è fondamentale e fin da bambino i miei genitori mi hanno spinto a praticare diverse discipline. Al pattinaggio mi sono avvicinato quando avevo 7 anni, grazie a un gruppo di amici del quartiere di Triante. Fare sport mi aiuta a gestire meglio la glicemia. Essere diabetico, in un certo senso, mi rende speciale spingendomi a fare di più, ad andare oltre, anche quando magari sono stanco". I pattini diventano per Lorenzo anche un mezzo di spostamento durante i viaggi nelle grandi città. "Sono comodi e mi permettono di godermi appieno la vacanza", conclude mostrando le sue esibizioni in linea ai piedi della Tour Eiffel, a Dubai, a Barcellona, in Cina e in India, sempre sorridenti sui suoi “piedi” con le rotelle.