BARBARA APICELLA
Cronaca

Coronavirus, Lorenzo e i mondiali di pattinaggio nel box di casa

Il campione 22enne Guslandi si prepara alla competizione di Inline Freestyle tuttora in programma in Cina

Simone Guslandi mentre fa le prove in salotto

Simone Guslandi mentre fa le prove in salotto

Monza, 11 aprile 2020 - Si prepara ai mondiali di Inline Freestyle allenandosi nel garage di casa. Quarantena di fatica e sudore per Lorenzo Guslandi, 22 anni, monzese, studente del Politecnico, campione del mondo di Freestyle slalom skate di coppia con Valerio Degli Agostini. Per l’atleta è un periodo intenso: alla fine di agosto a Shangai si disputeranno i mondiali. Dalla Cina, per adesso, non arrivano notizie di rinvii o di annullamenti e il giovane monzese si sta concentrando sulla preparazione. Adeguandosi ai ritmi e alle limitazioni imposte dal Covid-19.

"Non potendo uscire e non potendomi allenare in pista, mi adeguo con quello che ho a disposizione. Mi alleno nel box di casa dove ho posizionato i birilli. Ho provato anche ad allenarmi in salotto, ma le piastrelle non sono il terreno più adatto per i pattini". Una giornata scandita da studio, allenamento e pattinaggio vero e proprio, sperando non solo di poter ritornare presto in pista, ma anche di inanellare nuove vittorie in Cina. "Per adesso i mondiali sono stati confermati. Naturalmente fino all’ultimo non sapremo se potremo partire: la salute viene prima di tutto e intanto mi alleno per arrivare pronto all’appuntamento di Shangai".

"Sono molto impegnato con gli studi - continua -. Lezioni on line, telefonate e lavori di gruppo su skype. Ma quotidianamente mi ritaglio almeno due ore di allenamento sui pattini e un’ora di allenamento fisico, che raddoppiano nel fine settimana. In questo periodo riesco anche a dedicare del tempo alla famiglia e alla mia grande passione, il disegno in particolare il fumetto". Lorenzo inoltre ogni giorno indossa anche i panni di allenatore di ragazzi che, in Italia e all’estero, si avvicinano a questa disciplina. "Attualmente sto collaborando con un team indiano. I ragazzi mi inviano i loro video degli allenamenti e io li correggo". Per gli allievi italiani l’allenamento è però in casa. "Loro mi inviano i video degli allenamenti in salotto. Purtroppo in tempo di Covid se vogliamo continuare a pattinare non abbiamo alternative, se non gli spazi domestici".

Per Lorenzo pattinare non è solo una grande passione ("il più grande sacrificio è doverci rinunciare") ma anche una sorta di “medicina”. "Ho il diabete di tipo 1. Il movimento per me è fondamentale e fin da bambino i miei genitori mi hanno spinto a praticare diverse discipline. Al pattinaggio mi sono avvicinato quando avevo 7 anni, grazie a un gruppo di amici del quartiere di Triante. Fare sport mi aiuta a gestire meglio la glicemia. Essere diabetico, in un certo senso, mi rende speciale spingendomi a fare di più, ad andare oltre, anche quando magari sono stanco". I pattini diventano per Lorenzo anche un mezzo di spostamento durante i viaggi nelle grandi città. "Sono comodi e mi permettono di godermi appieno la vacanza", conclude mostrando le sue esibizioni in linea ai piedi della Tour Eiffel, a Dubai, a Barcellona, in Cina e in India, sempre sorridenti sui suoi “piedi” con le rotelle.