Monza – L’hanno sentita urlare, spinta contro un muro da un paziente violento e ubriaco. Aggressione al pronto soccorso domenica notte intorno alle 4. Un cittadino cinese di 34 anni, sul lettino del pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo, dove era stato portato da un’ambulanza in seguito a un incidente stradale, ancora in preda ai fumi dell’alcol ha aggredito una infermiera in servizio.
Per fortuna sul posto per tutt’altra ragione era presente anche una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Seregno, che sono immediatamente intervenuti e, dopo una breve colluttazione, visto che il cinese ha reagito a calci e pugni al loro intervento in difesa dell’infermiera aggredita, è stato bloccato.
Arrestato oltre che per resistenza a pubblico ufficiale anche per aggressione e lesioni nei confronti del personale sanitario, reato che prevede da pochi anni l’arresto immediato, l’uomo è stato giudicato l’altra mattina al processo per direttissima al Tribunale di Monza. L’arresto è stato convalidato e l’uomo è stato messo ai domiciliari.
Si riapre intanto il “vulnus“ delle condizioni in cui si trovano costretti a lavorare medici, infermieri e personale sanitario in genere negli ospedali italiani e brianzoli. Soltanto a Monza, all’ospedale San Gerardo, nel 2019 si erano registrate 112 aggressioni, e nel 2022 altre 116. Negli ultimi mesi, grazie alle associazioni e ai sindacati di categoria, e con il generoso coinvolgimento in prima persona come istruttori degli agenti della Questura di polizia di Monza, erano stati organizzati due distinti corsi di autodifesa per il personale sanitario.
Uno rivolto proprio ai medici e il secondo in particolare agli infermieri, con un occhio di riguardo al personale di sesso femminile, spesso il più debole e di sicuro il più esposto a casi di violenza da parte di alcuni pazienti, soprattutto quelli sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti.
In entrambi casi, per tutte e due le categorie, i posti messi a disposizione per seguire le lezioni di difesa personale erano andati presto esauriti, segno evidente di un bisogno concreto immediatamente intercettato dalle organizzazioni di categoria e dalle forze dell’ordine.