Non piace ai vertici provinciali di Pd e Forza Italia l’iniziativa di Tiziano Mariani, già leader della lista civica Noi x Seregno e ora vice coordinatore regionale di Forza Italia, che ha fatto recapitare un giornalino in tutte le case per rimarcare il fatto che il sindaco Alberto Rossi è stato rinviato a giudizio per il caso Aeb-A2A e che il Comune si è costituito parte civile per chiedere un risarcimento superiore ai 30 milioni di euro.
"Condanniamo questa volgare modalità di condurre l’azione politica, al limite della persecuzione personale – scrivono il segretario provinciale del Pd Lorenzo Sala e il responsabile enti locali Vincenzo Di Paolo –. Di fronte a questo ennesimo attacco in cui viene spacciata per verità ciò che verità non è (la stabilirà la magistratura, non un volantino), ci chiediamo se esista un limite o se Tiziano Mariani intenda spingersi oltre l’accanimento personale che sta dimostrando di avere".
I due esponenti del Pd chiedono se Forza Italia condivide "la gogna, i toni e le modalità utilizzate da colui che ci risulta essere il vicecoordinatore regionale o se intenda dissociarsi".
La replica non si fa attendere: "Riteniamo strumentale e inopportuna la polemica che in questi giorni ha visto coinvolgere anche il nostro partito – afferma il segretario provinciale Luca Veggian (in foto) –. Forza Italia fa del garantismo una stella polare, in cima ai valori che ci contraddistinguono. Un esponente politico, indipendentemente dal colore di appartenenza, dev’esser ritenuto colpevole solo in caso di sentenza definitiva. Forza Italia è sempre stata coerente su questo al contrario di tanti altri partiti che alternano garantismo e giustizialismo a seconda della convenienza".
Gualfrido Galimberti