CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Pedalate di solidarietà. La sfida in Pamir della biker Renata contro le mutilazioni

La monzese invita a donare 4 euro per ogni chilometro percorso a favore del Rescue Center della Divinity Foundation in Kenya che protegge giovani le donne minacciate dalla pratica dell’infibulazione.

La monzese invita a donare 4 euro per ogni chilometro percorso a favore del Rescue Center della Divinity Foundation in Kenya che protegge giovani le donne minacciate dalla pratica dell’infibulazione.

La monzese invita a donare 4 euro per ogni chilometro percorso a favore del Rescue Center della Divinity Foundation in Kenya che protegge giovani le donne minacciate dalla pratica dell’infibulazione.

Scalda i “motori“ Renata Andolfi, fisioterapista e osteopata monzese, che da Samarcanda e Bukara in Uzbekistan sta iniziando un giro in tre settimane di 1000 chilometri nel Pamir, massiccio montuoso situato prevalentemente nella parte orientale del Tagikistan, ma anche nelle aree limitrofe di Afghanistan, Cina e Kirghizistan. Che scaldi i motori si fa per dire, visto che lei e il suo amico Antonio Barbano il Pamir lo percorreranno in mountain bike, pedalando fino a 4700 metri di altezza, perché sono cicloviaggiatori appassionati.

Renata ha voluto fare della sua passione per la bicicletta un’opera benefica. Infatti ha invitato tutti i suoi amici a donare 4 euro per ogni chilometro percorso per il Rescue Center della Divinity Foundation a Oloitoktok in Kenya, che protegge giovani donne minacciate dalla mutilazione genitale. "Ho deciso di rendere la mia pedalata un’occasione di solidarietà per sostenere le ragazze minacciate dalla mutilazione genitale, accolte presso il Rescue Center della Divinity Foundation. Conosco questa realtà da anni, faccio parte del team europeo e ho visitato più volte questa bellissima struttura". In questi giorni, solo visitando Samarcanda e Bukara la raccolta fondi ha già superato i 1800 euro.

Il Rescue Center accoglie circa 30 ragazze che fuggono dal rischio di mutilazioni genitali e le supporta fino ai 18 anni, in un ambiente sicuro dove costruire un futuro migliore attraverso educazione, assistenza sanitaria e supporto psicologico. Per tutti i sostenitori e simpatizzanti il link di gofund.me è https://gofund.me/38b7b121. Renata racconta cammin facendo i posti incredibili che sta visitando. Lo fa con gli occhi di una viaggiatrice appassionata di luoghi, odori, incontri e profumi dei paesi che attraversa. "Per cominciare, due giorni di full immersion a Samarcanda – racconta – una città magica, quella bellezza che inevitabilmente ci porta alla Via della seta, a Marco Polo, ai colori brillanti al cuore delle strade, i viottoli antichi, la bellezza delle genti, visi così diversi tra loro. Questa citta ti rapisce, ti inebria, ti proietta verso Oriente e la Via della seta. Chiudendo gli occhi si sentono ancora i rumori degli zoccoli di cavalli e cammelli e antiche carovane, un grande viavai di genti provenienti da ogni dove dalle prime luci dell’alba animavano i bazar. Appena dici che sei italiano partono con i cori di Toto Cotugno e Celentano, forza Juve, Baggio. Cibo ottimo, tante carni arrosto, verdure, riso, ravioloni. E poi in treno verso Bukara 36 ore di full immersion, dicono ancora più bella e ancora più magica". Il traffico non è sempre amichevole per chi viaggia in bici. "Camion pesanti fanno manovre pericolose, superando in divieto anche tre auto. Basta farci l’occhio", scherza Renata.