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I ragazzi hanno lavorato nel reparto legno In questo modo hanno potuto apprendere i metodi della falegnameria
Sotto la guida dei professori e dei tecnici di laboratorio della storica scuola lissonese del design e del legno hanno imparato tutti i rudimenti, teorici e pratici, necessari per costruire attrezzature di scena. Con quelle basi hanno poi realizzato, proprio nei laboratori di via Stoppani, degli elementi scenici chiamati “praticabili“, che ora verranno utilizzati sul palco del prestigioso tempio della lirica milanese.
I futuri attrezzisti del Teatro alla Scala a lezione di arte del legno all’Istituto superiore Giuseppe Meroni. Qui 18 studenti selezionati del corso di formazione per attrezzisti e macchinisti realizzato in collaborazione con la Fondazione Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala di Milano e LabLuce Cinecittà di Roma hanno seguito un percorso di 60 ore, tutte passate nel reparto lavorazione del legno: hanno così potuto apprendere i metodi della falegnameria e come progettare e costruire attrezzature sceniche. Il progetto, portato avanti nell’ambito delle iniziative finanziate dal Pnrr, punta a formare nuovi operatori per il settore cinematografico e teatrale, per contribuire allo sviluppo di queste attività. "Abbiamo rimesso in pista quella che era diventata una vera e propria tradizione per il Meroni e che si era interrotta a causa del Covid – racconta il vicepreside Lucio Casciaro, coordinatore dell’iniziativa –. Per diversi anni abbiamo portato avanti la collaborazione con la Scala: facevamo un anno il corso per attrezzisti di scena e un anno quello per scenografi. Ora siamo riusciti a ripartire: la Scala ci ha ricontattati e noi abbiamo subito accettato".
Il percorso di formazione all’Istituto Meroni si è concluso ufficialmente l’altro pomeriggio, con l’ultimo incontro con i corsisti e i partner del progetto. "È stata la chiusura della parte dedicata alla realizzazione dei “praticabili“, che sono strumenti di scena facilmente modulabili – spiega Casciaro –. Martedì c’è stata la consegna dei praticabili realizzati durante il corso, che poi verranno adoperati alla Scala". A guidare le lezioni al Meroni sono stati i docenti Paolo Sironi, "che si è occupato della parte su materiali e conoscenza dei rudimenti", e Tommaso Letteriello, che ha curato la produzione degli attrezzi scenici. "Quelli che abbiamo formato sono attrezzisti di scena – chiarisce Casciaro –. I ragazzi erano tutti motivatissimi. Hanno portato 3 praticabili, vecchi e rovinati, che usavano alla Scala e che hanno fatto da modello: sotto la guida dei nostri professori e tecnici, nei laboratori del Meroni hanno progettato e costruito una ventina di nuovi praticabili di diverse dimensioni. Gli studenti hanno prima imparato le tecniche per realizzarli e poi li hanno prodotti concretamente".
Ma il legame con la Scala non si fermerà qui. "Il progetto è stato l’occasione per riallacciare i rapporti con la Scala, ci stiamo già muovendo per organizzare anche per il prossimo anno un percorso di formazione per attrezzisti – conferma il vicepreside –. Intanto il 10 aprile porteremo una o due classi del Meroni a vedere come funziona il palco della Scala, come si muove il tutto dietro la scena, e il reparto lavorazione legno dei laboratori della Scala, dove si realizzano e sistemano le scenografie e i materiali".
"Per noi è una grande soddisfazione – sottolinea la preside del Meroni, Valentina Calì – perché conferma la tradizione di una collaborazione prestigiosa con la Scala. È una grande emozione sapere che ora questi praticabili verranno utilizzati alla Scala da grandi artisti. I partecipanti al corso erano ragazzi che arrivavano da contesti diversi, quindi è stata anche una bella sfida per noi metterli assieme e fornire loro le competenze: alla fine hanno fatto squadra e lavoravano insieme molto bene. È davvero una soddisfazione".