
L'inaugurazione della tratta B1
Monza, 18 novembre 2015 - Due fumate nere, una richiesta di costi aggiuntivi miliardaria da parte dell’azienda che sta eseguendo i lavori e mille incognite sui cantieri futuri.
Mentre è trascorsa con un nulla di fatto anche la seconda scadenza del bando di gara rivolto alle banche, Legambiente va all’attacco e annuncia che porterà il caso all’attenzione dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone.
Le bocce resteranno ferme fino al 4 dicembre, data di scadenza della seconda proroga della gara di appalto per la selezione di un arranger finanziario, ovvero un intermediario specializzato per la strutturazione del finanziamento project dell’autostrada, che dopo la tratta B1 prevede la realizzazione di altre tre tratte (B2, C ed eventualmente D) da Lentate sul Seveso fino al Vimercatese e di qui alla Bergamasca.
Un’operazione del valore economico di 225 milioni e 100mila euro a copertura dei 200 milioni di euro del cosiddetto finanziamento ponte bis, in scadenza il 31 gennaio 2016.
Fino al 4 dicembre sarà difficile anche conoscere i dati del traffico sulla tratta B1 inaugurata il 5 novembre. La società infatti si sta muovendo con cautela, anche se fa sapere che i numeri complessivi degli iscritti al conto targa (25mila dodici giorni fa) stanno andando bene. Quanto alla prudenza delle banche, l’azienda la spiega come un fatto tecnico, dovuto alla necessità di perfezionare tutti i documenti richiesti.
Un ottimismo cui fanno da contraltare le preoccupazioni dei sindaci brianzoli, che hanno affidato l’incarico a un legale di studiare una causa contro Pedemontana per il mancato rispetto degli accordi, e soprattutto le iniziative di Legambiente. "Non è ancora chiaro chi pagherà gli sconti tariffari - sottolinea un comunicato dell’associazione -. Il tentativo della Regione è quello di addossare allo Stato i mancati introiti di una disastrosa gestione dei pedaggi delle tangenziali di Como, di Varese e della tratta brianzola. Neppure la pasticciata negoziazione tariffaria tra Regione e Comuni ha messo a tacere le proteste degli enti locali che non accettano i lavori a singhiozzo, le mancate compensazioni ambientali e le prevedibili congestioni del traffico di un’arteria che resterà incompleta per molto tempo".
Una conferma, secondo Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, del fatto che Pedemontana sia "l’investimento più sbagliato per affrontare i gravi disagi che affliggono i viaggiatori della Brianza e del Varesotto» e che «se non ci sarà un profondo ridimensionamento dell’opera, Pedemontana rischia di diventare un gigante zoppo, incombente con i suoi cantieri su un territorio ad altissima densità insediativa, senza offrire nessuna prospettiva di risoluzione dei disagi, ed anzi peggiorando le criticità esistenti".
A complicare le cose, l’incertezza del contratto con Strabag, il potente costruttore austriaco che ha avuto l’affidamento dei lavori, che ha notificato un costo aggiuntivo dell’opera di 2,3 miliardi su 1,5 di contratto (+150 per cento).
Quanto alle banche, chiedono la dimostrazione che il progetto sia sostenibile, quindi garanzie in materia di pedaggio (numeri precisi e capacità effettiva di applicarlo) e i finanziamenti pubblici, che però sono al limite. Ma proprio sul rinvio dell’asta pubblica Legambiente vuole vederci chiaro. "L’asta pubblica escludeva proroghe e una trattiva privata, come quella che invece si sta svolgendo con il pool di banche creditrici - ricorda Legambiente -. La cordata di banche è guidata da Banca Intesa con UBI, Unicredit, BPM e MPS, esposte per 200 milioni di credito già erogato e speso. Emerge quindi che Pedemontana sta trattando con un solo interlocutore e quindi si stia andando nei fatti a una trattativa privata".
"Su una simile procedura insorgono molti dubbi di legittimità - dice Dario Balotta, responsabile trasporti dell’associazione - e le conseguenze rischiano di essere disastrose in termini di lievitazione dei costi finanziari e delle condizioni imposte, per questo motivo Legambiente segnalerà l’episodio alla Autorità presieduta da Cantone".