Monza - "Niente metropolitana, in compenso arriva un’altra autostrada". Ma dopo ieri nessun sindaco del Vimercatese crede più che ci sia un tavolo da aprire con la Regione o con Pedemontana, perché la Tratta D, il tracciato dell’arteria nella Brianza Est ancora tutta da decidere secondo la Provincia, in realtà "è già in itinere da un pezzo".
Simone Sironi , primo cittadino di Agrate, è sconcertato. "Credevamo di muoverci al buio, per mesi abbiamo sentito parlare di percorso fantasma, della possibilità di incidere e adesso scopriamo che la progettazione è stata affidata a gennaio, valore: 5 milioni 200mila euro, beneficiario, Serravalle Engineering. Oggetto: opere definitive della Tratta D". È successo tutto nelle ultime ore. Martedì l’incontro con i comuni convocato dal presidente della Provincia Luca Santambrogio a Monza per fare il punto sull’ultima parte dell’infrastruttura che si credeva aperta. "Siamo usciti con il solito nulla di fatto", ma poche ore dopo la doccia fredda.
In municipio ad Agrate arriva una piccola processione, alla spicciolata. "Residenti lungo la stecca della nuova autostrada con una lettera in mano per l’avvio di verifiche sui loro terreni: in pratica un preliminare d’esproprio". A Sironi cade il mondo in testa. Non perché si aspettasse i tappeti rossi al Pirellone, "abbiamo chiesto due incontri in tre mesi senza ricevere risposta, ci hanno dirottato sulla Provincia incaricata di raccogliere le nostre istanze. Intanto loro mettono a punto la versione che più ci trova contrari: la Tratta D breve, che fa correre le corsie parallele alla tangenziale Est-A 51 da Velasca-Vimercate-Burago-Agrate fino al raccordo con la Est Esterna".
L’opzione "a impatto inaccettabile" per i sindaci che hanno sempre e solo chiesto "di non aggiungere un’altra colata di cemento di quella portata su un territorio che paga già un tributo altissimo al traffico e all’inquinamento". "Una zona, la nostra, già tradita una volta quando ci calarono sopra la testa l’Agrate-Melegnano, la Est Est senza darci in cambio il metrò. Era nell’accordo di programma con la Regione ma la cura del ferro non fu rispettata e oggi lo scenario è cambiato solo in apparenza: ancora una volta scelgono la gomma".
Anche il presidente della Provincia Luca Santambrogio è stato preso in contropiede dall’incarico. "Non ne sapevo niente – si stringe nelle spalle –. I comuni non vogliono quel tracciato e io porterò avanti le loro istanze. Non abbiamo mai preso in giro nessuno: eravamo all’oscuro dell’affidamento".