Una posizione condivisa dalle città della zona a prescindere dal colore politico. “A testimonianza di un punto di vista oggettivo e solido, a fronte di un’alternativa più funzionale con un enorme risparmio sul piano economico e benefici sicuri per il verde”. I Comuni tornano a chiedere il potenziamento della Tangenziale Est “più che sufficiente, a condizione di realizzare il raccordo fra l’A4 e la stessa A51, che oggi manca e che ogni anno costringe milioni di camion e di macchine a uscire dalla Est per raggiungere la Milano-Venezia e viceversa attraversando il centro di Agrate”. Il trait d’unione “era già previsto dall’Accordo di programma sulla Teem (lo stesso del prolungamento del metrò da Cologno a Vimercate)”, ricordano i sindaci.
“Ce n’è abbastanza perché in ossequio al principio di leale collaborazione fra istituzioni i promotori di Pedemontana optino per uno stop – sottolinea Simone Sironi, primo cittadino di Agrate –. Il confronto con i territori non è soltanto doveroso, ma anche necessario. Parliamo dei soldi dei contribuenti, dell’indebitamento che interesserà le future generazioni e di un grave impatto ambientale, in una delle aree più cementificate d’Europa”. La tratta D breve “stringerebbe in una morsa il Vimercatese – chiarisce Mauro Colombo, sindaco di Bellusco – tra l’attuale Tangenziale Est e la Pedemontana stessa, che confluirà nella Teem subito dopo il collegamento con l’A4. Una soluzione che si svilupperà in gran parte all’interno del Parco agricolo Nord Est distruggendo il senso stesso dell’esistenza del polmone”.