BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Tratta D breve, via libera dal Pim: "La nuova opera non porterà il traffico temuto dai sindaci"

Ma le simulazioni condotte per conto della Provincia promuovono il progetto originario considerato più efficace, ma stralciato da Regione e Cal perché più lungo e costoso

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Vimercate (Monza e Brianza) – I numeri per ora non sono stati resi noti, ma un primo esito dello studio sugli effetti delle alternative alla Tratta D di Pedemontana, messo a punto dal Centro studi Pim su indicazione della Provincia, sì. L’opzione "lunga", quella prevista in origine e approvata dal Cipe nel 2009, risolverebbe tutte le criticità della viabilità di casa, dalla congestione cronica della Sp2 Monza-Trezzo, all’alleggerimento dell’A4 in particolare in prossimità dei ponti sull’Adda e della connessione con l’A58-Teem. 

Ma non è l’opzione in campo, la Regione era alla ricerca di un’altra soluzione per la questione dei costi ed aveva approvato la cosiddetta "D breve", facendo infuriare i sindaci della zona, che al contrario sono convinti che "devasterebbe il Parco Pane, preservato in tutti questi anni, senza portare alcun beneficio al traffico di casa". Anzi, "peggiorando la qualità della vita con il raddoppio delle corsie della tangenziale Est accanto alla quale la nova autostrada correrebbe parallela". Il punto controverso è come collegare Vimercate con l’ A58 (tangenziale Est esterna di Milano) e la A4 (autostrada Torino-Trieste) al confine di Agrate e Caponago.

I timori dei comuni sarebbero smentiti dalla ricerca che invece avrebbe misurato "un livello di congestione accettabile" per la "D breve". Sono poi state valutate diverse combinazioni. Una prima valutazione delle considerazioni conclusive lascerebbe comunque intendere che, "anche in presenza di importanti opere connesse, gli effetti di miglioramento sulla viabilità locale risulterebbero di entità inferiore a quelli ottenuto con la tratta D lunga". 

Il presidente Luca Santambrogio spiega che le analisi procedono "con il supporto dei tecnici provinciali e che i risultati saranno presto illustrati in Regione, in Consiglio e ai sindaci dei comuni coinvolti. A fronte del nostro mandato di portavoce del territorio saremo sempre punti di riferimento aperti e disponibili per portare avanti gli interessi e i bisogni di tutta la comunità". Parole lontane dallo stato d’animo di tanti primi cittadini del Vimercatese, convinti che la "D breve" vada cambiata e che non esitano a definirla "una colata di cemento, otto inutili corsie che cancellano tutti i nostri sforzi per salvare l’ambiente dal mattone".